By Giuseppe Falco (per ith24)
Il discepolo di Romano Prodi, la Sardina Mattia Santori, torna a parlare da statista. Peccato che in tempi non sospetti, non ha mai portato proposte, ma solo insulti verso gli avversari politici. Oggi, contro il modello cinese.
E tuona tutta la sua insipienza: “Io non vorrei mai essere in Meloni e Salvini in questo momento, perché sta venendo fuori il patetismo di chi ha sempre cercato di fare campagna elettorale, con temi molto facili contro il governo, e nel momento in cui il governo affronta un emergenza nazionale, fanno questa figura, quella dei patetici”.
E aggiunge: “Se chiedi l’apertura del parlamento e sei il più grande assenteista del parlamento europeo della storia, viene fuori il tuo patetismo, nel momento in cui i tuoi alleati europei, Orban e gli altri sovranisti, ti rubano i dispositivi sanitari che devono arrivare nel tuo territorio, perché sono più sovranisti di te, allora emerge il tuo patetismo, nel momento in cui il fondo salva stati, il Mes, che tu hai denunciato, viene a salvare anche te che non vuoi essere salvato, viene fuori il tuo patetismo. Ad ogni crisi lo sciacallo torna a farsi vivo”.
Ma insulti a parte, lo statista Santori, chiosa: “Noi ci siamo, siamo a disposizione delle istituzioni,per dare una mano nell’emergenza”. Come? Boh?
Nel frattempo però è rinchiuso in cameretta a sfogliare un giornaletto, sperando che non sia al contrario.
Povero piccolo coglioncello,
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