Conte sul costo dei carburanti allunga il naso alla pinocchio, e fa l’ennesima figura di palta

Nel cercare insistentemente e ossessionatamente la polemica e l’appiglio per attaccare il governo Meloni si rischiano figuracce difficilmente recuperabili, come quella fatta da Giuseppe Conte sui social nel tentativo di picconare l’esecutivo. Il leader del Movimento 5 stelle ha condiviso un post relativo al caro benzina ma facendo due errori importanti: il primo, dimenticandosi i prezzi raggiunti dai carburanti quando era anche lui parte del governo Draghi, il secondo, forse ancora più clamoroso e legato al primo, condividendo proprio uno scatto di quel periodo, associandolo all’attualità. Un errore talmente clamoroso da aver ridcevuto anche l’advising da parte di X, ex Twitter, per notizia falsa.

“Alla data attuale, nessuno dei prezzi pubblicati nel post trova riscontro nei prezzi medi ufficiali indicati dal ministero di competenza”, si legge nella targhetta associata al post di Conte, messa lì a sottolineare un tentativo di fake news da parte del presidente del Movimento 5 stelle. Il social di Mark Zuckerberg da qualche tempo ha iniziato a segnalare con etichette di questo tipo le notizie che possono essere considerare fake, o comunque fallaci, tali da influenzare in maniera oggettiva l’opinione pubblica.

Nella targhetta di advising, oltre al link al ministero dei Trasporti, dove viene costantemente aggiornata la tabella dei prezzi medi, viene anche inserita la fonte ufficiale che permette di dimostrare che quella inserita da Conte nel suo post è vecchia e in alcun modo riconducibile all’attuale periodo. Lo scatto, infatti, è stato pubblicato per la prima volta dal sito Pugliaviva il 10 marzo del 2022. Il governo Conte era finito da oltre un anno ma il presidente del Movimento 5 Stelle guidava la parte maggiormente rappresentata del governo Draghi. La guerra in Ucraina era scoppiata da pochi giorni e i prezzi dei carburanti subirono un rialzo mostruoso.

Nella pubblicazione di Conte c’è malafede per comunicare agli italiani una notizia falsa e minare il consenso del governo o c’è un’approssimazione colpevole in un non controllo di quanto condiviso? Qualunque sia la ragione, resta il fatto che il leader del M5S ora in un suo post ha un’etichetta poco piacevole che ne mina la credibilità. Se non fosse intervenuto X, su segnalazione degli utenti, in quanti avrebbero creduto alla fake news di Conte? Per altro, come ha fatto notare anche Lucio Malan, appena un anno fa nello stesso periodo i prezzi erano ancora più alti ma l’attuale opposizione, che allora era al governo, ovviamente taceva.

Pubblicato da edizioni24

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