Contagi alla Scala tra ballerini: l’hashtag ScalaInfetta infiamma i social

Contagi alla Scala tra ballerini e comparsi: scatta l’hashtag #ScalaInfetta e diventa trend topic su Twitter. La notizia delle infezioni nel corpo di ballo della Scala dopo la prima ha scatenato i social, che all’indomani dell’inaugurazione al celebre Teatro di Milano commentano tra preoccupazione, rabbia e ironia, le ultimi notizie del focolaio che ha messo sotto scacco il palcoscenico meneghino, facendo balzare sul web in vetta agli argomenti più gettonati. Il più controverso e il più sbeffeggiato. e, soprattutto, il più inquietante. Quello che mette a rischio il calendario della prossima programmazione.

E così, mentre la direzione della Scala si lambicca il cervello tra protocolli per arginare i contagi e uno spettacolo – la Bayadère, con le coreografie di Rudolf Nureyev – che dovrebbe andare in scena per il debutto il prossimo 15 dicembre, l’unico dato certo al momento è la superdose di tamponi eseguiti oggi, al centro di un nuovo giro di test, che anima un valzer di indiscrezioni e timori. Che, nell’euforia della prima, freddata dall’incubo del focolaio del corpo di ballo, subito dopo, getta nel caos gli addetti ai lavori che vedono via via dilagare le infezioni. E fa insorgere il web.

E così, mentre si monitora la situazione, passata dai tre contagiati della scorsa settimana(una ballerina debolmente positiva e due delle ventidue comparse impegnate nello spettacolo) alle cinque nuove infezioni che si sono aggiunte ieri(un ballerino. Due dei coordinatori dei danzatori. E due dei venti bambini che dovrebbero andare in scena), il web s’interroga sull’efficacia (e sul rispetto) delle misure di distanziamento. S’indigna per i risultati conseguiti dallo schema di prevenzione. Comincia a temere l’effetto valanga sul pubblico.

I social, in queste ore, puntano il dito soprattutto su quest’ultimo fronte. Tanto che aumenta, a ogni ora che passa, il numero di quelli che si interrogano e polemizzano  sulla mancanza di distanziamento in platea e nelle logge. «La notizia 100 morti al giorno di Covid e si battono le mani per 6 minuti al chiuso. Dov’è finita l’umanità in questo Paese?», tuona un utente. «Io infermiere rianimatore tri-vaccinato devo fare i turni da 72 ore perché tu devi applaudire la marcia Radetzky e sfoggiare la pelliccia di foca alla scala? Anche no grazie», sbotta risentito un altro.

E ancora. C’è anche chi commenta le misure adottate dal governo: «Il Supergreenpass non funziona», scrive un’internauta. «Ottima idea organizzare un Covid party alla Scala», ironizza piccato un altro. Alcuni si preoccupano per la salute di Mattarella: «Speriamo che il Presidente della Repubblica, forte delle sue 3 dosi, non sia stato contagiato», si augurano altri ancora. E addirittura, mentre alcuni dei No vax de La Scala ne approfittano per lamentarsi dei tamponi periodici a cui vengono sottoposti dal teatro. «Sostenendo che loro i test li fanno già all’esterno ogni 48 ore per avere il Green pass». Via via che si accumulano post e cinguettii, cresce il sarcasmo.

A partire da quello degli anti-vaccini e no Green Pass. «Basta, è ora di eliminare il Super Green Pass. Non possiamo permettere che la maggioranza dei vaccinati irresponsabili metta a repentaglio i sacrifici di noi no vax», commenta un utente. «Quindi non è bastato il Super Green Pass per evitare i contagi? Io però con tampone negativo non posso sedermi a fare colazione al bar!», si arrabbia un altro. E quando rabbia social e indignazione virtuale sono al massimo, qualcun altro aggiunge il suo contributo satirico e chiosa: «Hanno applaudito talmente tanto che hanno creato una nuova variante». Ma neppure l’ultima battuta riesce a sdrammatizzare fino in fondo la situazione…

Pubblicato da edizioni24

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