Con la Destra al governo, il Primo Maggio è più ricco per i lavoratori, altro che chiacchiere, musica e barbecue

La festa del Lavoro, il Primo Maggio, con la destra al governo del Paese, per la prima volta nella storia d’Italia, sarà celebrata con un tesoretto che attinge ai 34 miliardi di euro dello scostamento di bilancio, con sgravi e incentivi ai lavoratori, altro che musica e chiacchiere. Peccato che il giorno prima della giornata dedicata ai lavoratori si sia consumato nella propaganda dei sindacati, a cui ha fatto eco il Pd della Schlein, e nell’incredulità di Giorgia Meloni, accusata di voler “lavorare” il Primo Maggio facendo svolgere un Consiglio dei ministri dedicato tutto proprio alle misure in favore dei lavoratori. Tutto vero, purtroppo: nonostante la convocazione a Palazzo Chigi, Maurizio Landini ha fatto le barricate prima del tempo per non rovinare la passerella anti-governativa del Concertone, che rischia di essere oscurato dal decreto Lavoro che domani mattina il governo approverà.

”Il Cdm di domani prenderà provvedimenti utili per il mondo del lavoro, che variamo un un giorno simbolico e sui quali riteniamo utile un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali”, sono state le prime parole della premier Giorgia Meloni, a quanto si apprende, ai sindacati durante il vertice a Palazzo Chigi. “Non è un appuntamento una tantum ma un ulteriore segnale del fatto che il governo ritiene il confronto con le parti sociali molto importante, in un momento particolare in cui abbiamo tante sfide da affrontare per la nostra Nazione”. ”L’incontro di oggi quindi -secondo il premier- non è esaustivo rispetto al nostro dialogo, anche perché l’iter del provvedimento che approveremo domani sarà abbastanza lungo”. Quindi serve ”un dialogo serio, costruttivo, sia sul lavoro sia su tutte le materie che affronteremo”, sottolinea Meloni.

Ma le polemiche sterili della Cgil avevano costretto il premier Meloni a una nota durissima, poco prima del vertice serale di Palazzo Chigi. “Vorrei ricordare al segretario Landini che il primo maggio ci sono molte persone che lavorano, dai camerieri ai medici, dalle forze dell’ordine fino ai tecnici che consentono lo svolgimento del concerto di piazza San Giovanni. Se Landini pensa davvero che sia diseducativo lavorare il primo maggio, allora il concerto la triplice dovrebbe organizzarlo in un altro giorno. Noi non la pensiamo così e rispettiamo l’iniziativa della triplice, così come chiediamo rispetto per il nostro lavoro”.

Soldi, dunque, ma non solo, dal governo Meloni, il Primo Maggio, come sottolineano i due capigruppo di FdI: “Domani, proprio nella giornata del primo maggio, il governo Meloni taglia il cuneo fiscale e i lavoratori con stipendi medio-bassi riceveranno un aumento in busta paga. Questo esprime tutta la concretezza di questo Esecutivo”, dice Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. E Lucio Malan, capogruppo al Senato, rilancia: “Ha dell’incredibile l’atteggiamento della triplice sindacale che, invece di essere soddisfatta per un governo che vara un provvedimento che aumenta i soldi in busta paga ai lavoratori con redditi medio bassi, imbastisce una polemica sull’opportunità di approvare un simile decreto nel giorno del primo maggio. Forse che sarebbe stato meglio aumentare le tasse, ridurre gli stipendi e dare soldi a chiunque, senza alcun controllo? Ah, quello lo facevano i governi della sinistra, ma con il governo Meloni è cambiata la musica. Probabilmente non quella del concerto di domani, che sembra sia l’unica cosa interessi ai sindacati”.

Il Primo Maggio sarà approvato dal governo un testo di circa 30 articoli: a disposizione ci sono 3,4 miliardi dallo scostamento di bilancio. Una delle novità più attese riguarderà i datori di lavoro privati: per coloro che assumeranno dal 1 giugno al 31 dicembre 2023 under 30 Neet – giovani che non studiano e non lavorano – e che siano registrati al Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani” potranno presentare domanda per ottenere “un incentivo per un periodo di 12 mesi, nella misura del 60 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali”.

Il Reddito di Cittadinanza scomparirà dall’anno prossimo: si va verso due strumenti alternativi con una stretta complessiva. L’assegno di inclusione dal primo gennaio 2024, come misura di contrasto alla povertà, che prenderà il posto del Rdc. E lo Strumento di attivazione, in campo dal primo settembre 2023, come misura di avviamento al lavoro in cui la formazione diventa vincolante

Previsti inoltre incentivi: ai datori di lavoro privati che assumono i beneficiari dell’Assegno di inclusione con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, sarà riconosciuto, per dodici mesi, l’esonero del 100% dei contributi previdenziali, nel limite di 8mila euro. ”Al fine di sostenere le famiglie e facilitare la conciliazione fra vita privata e lavoro, è istituito” un fondo con una dotazione di 60 milioni di euro per l’anno 2023″ è poi scritto nell’articolo ‘Istituzione di un Fondo per le attività socioeducative a favore dei minori’ stanzia delle risorse per ”le attività socio-educative a favore dei minori’. Ed ancora. Il governo non tasserà i fringe benefit fino a 3.000 euro per i lavoratori con figli.

Ma la misura più importante è il taglio dei contributi previdenziali fino al 7% per le buste paga da luglio a novembre, per un costo complessivo di 4,1 miliardi di euro. Nel testo si legge che ”per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 30 novembre 2023, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima, la misura dell’esonero stabilita dal primo periodo in due punti percentuali è elevata a sei punti percentuali, fermi restando l’ulteriore incremento di un punto percentuale dell’esonero”. La norma modifica la legge attuale, che prevede per tutto il 2023 un esonero sulla quota di contributi previdenziali dovuti dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, esclusi i lavoratori domestici. Attualmente lo sconto è pari al 2% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 2.692 euro e al 3% se la retribuzione non eccede l’importo mensile di 1.923 euro.

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