Bruce Willis dice addio al cinema, l’annuncio della figlia sui social: è affetto da afasia

Bruce Willis abbandona le scene. A 67 anni, la star di Hollywood chiude la sua carriera di attore per motivi di salute. Un problema che inficia la possibilità di recitare. Lo annuncia la figlia Rumer Willis con uno struggente post su Instagram firmato da tutta la famiglia. Un messaggio in cui ufficializza – dopo i rumorsdegli ultimi mesi – che la star di Die Hard «è alle prese con alcuni problemi di salute. Recentemente gli è stata diagnosticata l’afasia, che condiziona le sue capacità cognitive. Per questo, dopo lunghe riflessioni, Bruce si sta ritirando dalla carriera che è stata così importante per lui. È un momento molto complesso per la nostra famiglia, apprezziamo profondamente il vostro affetto – dice rivolgendosi agli ammiratori del padre –. La vostra partecipazione e il vostro sostegno. Affrontiamo tutto questo con la forza di una famiglia unita: abbiamo voluto coinvolgere i fan perché sappiamo quanto lui sia importante per voi. Proprio come voi lo siete per lui. Come dice sempre Bruce, «Live it up (Vivilo)». E insieme puntiamo a fare proprio questo. Con amore, Emma, Demi, Rumer, Scout, Tallulah, Mabel ed Evelyn».

Anche Bruce scende da cavallo, disarcionato da una malattia che stronca una carriera che ci avrebbe regalato chissà quanti altri successi. Una patologia, quella che ha colpito l’attore, che inficia la capacità di articolare e comprendere le parole. E che inibisce qualunque forma di comunicazione: una persona affetta da afasia, non è più  capace di leggere. Di scrivere. E di fare i calcoli, In quanto la scrittura e le capacità aritmetiche sono connesse con la funzione del linguaggio. Insomma, niente più copioni per Bruce. Niente frasi a effetto, ironia tagliente, contraddittori divertenti.

E anche se il suo meglio lo ha dato con performance acrobatiche e prove atletiche che lo hanno reso dominatore assoluto di un genere a metà strada tra l’action-movie e la commedia, con un protagonista del suo calibro capace di passare da scene con picchi di erotismo leggero a tocchi di comicità esilarante, sarà davvero difficile immaginare un film americano senza di lui, tutto muscoli e cervello. Ironia tagliente e sguardo seducente. Del resto, negli ultimi tempi ce lo aveva fatto capire. Accettando copioni che sottostimavano il suo talento e gettandosi a corpo morto in produzioni di vari B-movie dai quali teoricamente avrebbe potuto tranquillamente tenersi alla larga. Forse un po’ per nutrire il desiderio di set. Magari per il semplice fatto di poter accumulare riserve da investire nelle cure, lunghe e dispendiose, del male che lo affligge. E allora in bocca al lupo Bruce: per la tua ultima avventura, che ti vede in una trappola di cristallo e di paura, e affrontare un nemico insidioso. Perfido e sottile. E stavolta, purtroppo, davvero “duro a morire”…

Pubblicato da edizioni24

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