By Fabio Vacca (per ith24)
A meno di 24 ore dall’esclusione dall’Anm di Luca Palamara, l’ex Capo dell’Anm, come promesso, inizia a togliersi i primi sassolini dalle scarpe .
Del resto lo aveva preannunciato: “Non farò da capro espiatorio”, “farò i nomi”. E la toga che insultava Matteo Salvini non ha perso tempo. Inizia a fare nomi cognomi, Palamara inizia a cantare. E tira in ballo subito il Pd. “Quante persone in questi anni sono venute da me a proporsi?”.
E aggiunge di essere determinato a “dimostrarlo in qualunque sede”. Ma a chi si riferisce? “A Eugenio Albamonte e Donatella Ferranti, per esempio. Per quanto mi risulta, si sono frequentati come io ho incontrato Luca Lotti e Cosimo Ferri. Non credo che abbiano parlato solo di calcio”.
Quindi per quale motivo si sono incontrati? Forse per discutere di nomine giudiziarie? “Diciamo che non lo posso escludere. Esisteva anche un rapporto tra Ferranti ed il vice presidente del Csm David Ermini: erano compagni di partito”.
Palamara è un fiume in piena oramai non lo ferma più nessuno.
Ma chi è Albaimonte? Tanto per far capire a chi ci segue che Albamonte è segretario della corrente Area ed ex presidente dell’Anm. Ferranti invece è un magistrato, ex deputata Pd. “Che facevano a cena insieme Albamonte e Ferranti?”, tuona Palamara. Per inciso, la Ferranti nelle chat intercettate di Palamara si interessa una sola volta alla nomina di un ufficio giudiziario: chiede a Palamara, a novembre 2017, di fare da “garante” per Francesco Salzano come avvocato generale. Nessuna richiesta personale. E Palamara, riferendosi a quelle intercettazioni, aggiunge: “Possiamo escludere non ne abbia parlato con con Albamonte?”.
Intrecci, nomi e cognomi, ma al momento ad essere indagato per corruzione aggravata resta solo Luca Palamara. Abbiamo scritto “al momento”.