Bonus figli, è fatta. Sostegni fino a 3mila euro: ecco come ottenerlo

Prosegue spedita e senza alcun tentennamento l’azione del governo guidato da Guorgia Meloni per aiutare le famiglie italiane, che specialmente in questo periodo devono fare i conti con il caro-vita e con l’aumento dei prezzi della benzina. Le novità sul fronte del sostegno economico ai cittadini sono pronte a essere messe in pratica in seguito alle misure introdotte dal decreto Lavoro varato dall’esecutivo di centrodestra nelle scorse settimane. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul bonus figli, dall’importo alle modalità per richiederlo.

Sono pronte le istruzioni per i datori di lavoro che hanno intenzione di erogare ai propri dipendenti con figli a carico somme o rimborsi a titolo di benefit. A comunicarlo è l’Agenzia delle Entrate sul proprio sito, facendo riferimento alla circolare n. 23/E che fornisce una serie di importanti chiarimenti per quanto riguarda la nuova disciplina del welfare aziendale: il decreto Lavoro per il 2023 ha innalzato fino a 3mila euro il limite entro cui ai dipendenti si possono riconoscere beni e servizi esenti da imposte.

Inoltre viene posta l’attenzione sul fatto che lo stesso decreto ha incluso tra i bonus che non concorrono a formare reddito di lavoro dipendente “anche le somme erogate o rimborsate ai lavoratori per il pagamento delle utenze domestiche di energia elettrica, acqua e gas”. In sostanza i benefit fino a 3mila euro ricevuti dal datore di lavoro per i dipendenti con figli fiscalmente a carico sono esenti non solo dall’Irpef ma anche dall’imposta sostitutiva sui premi di produttività. A rientrare nell’agevolazione sono pure tutte quelle somme corrisposte o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.

Bisogna prestare attenzione alla platea che può beneficiare del bonus figli. L’agevolazione viene applicata in misura intera a ogni genitore (anche in presenza di un solo figlio, purché sia fiscalmente a carico di entrambi) che risulta essere titolare di reddito di lavoro dipendente e/o assimilato. Va ricordato che il Fisco considera a carico i figli con reddito non superiore a 2.840,51 euro (al lordo degli oneri deducibili). Il limite di reddito può salire a 4mila euro per i figli fino a 24 anni. “Il documento chiarisce inoltre che la nuova agevolazione spetta a entrambi i genitori anche nel caso in cui si accordino per attribuire la detrazione per figli a carico per intero al genitore che, tra i due, possiede il reddito più elevato”, si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

La procedura per richiedere il bonus figli è assai semplice e non richiede grandi manovre burocratiche. Ma va fatta una precisazione: il lavoratore che vuole accedere al beneficio dovrà fare richiesta al proprio datore di lavoro che, in maniera discrezionale, può decidere se accettare o meno. In caso di esito positivo bisognerà indicare il codice fiscale dell’unico figlio o dei figli fiscalmente a carico.

Il tutto si basa su modalità concordate tra le due parti, visto che non è prevista una forma specifica per quanto riguarda la dichiarazione in questione. Qualora dovessero venire meno dei presupposti per l’agevolazione allora il dipendente dovrà comunicarlo in tempi rapidissimi al datore di lavoro, che a quel punto potrà recuperare il beneficio non spettante nei periodi di paga successivi.

Pubblicato da edizioni24

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