Arianna Meloni: “Io sorella di Giorgia? Stavo nel Msi già a 17 anni. Le polemiche? Non mi interessano”

Arianna Meloni, nuova responsabile di Fdi, in un’intervista al Corriere smorza le polemiche pretestuose di settori della sinistra per il suo nuovo incarico di partito,” È un fuoco di fila di chi non ha voluto informarsi, o ha fatto finta di non conoscere la storia della nostra comunità politica. Mi iscrissi al Msi che avevo 17 anni, ho fatto di tutto: attaccavo i manifesti, contattavo i militanti, organizzavo gli eventi, poi via via ho preso a tenere i contatti alla Regione Lazio con i nostri vari eletti o candidati, più recentemente nel partito, che cresceva. Insomma, politica a tempo pieno”.

Arianna Meloni parla del suo nuovo ruolo e della sua lunga esperienza di militante :”È un ruolo importante, lo so, ma chi mi conosce sa che è quello che ho sempre fatto. Con contratti da precaria alla Regione Lazio, sempre lo stesso genere di contratto, senza evoluzione di carriera, stesso stipendio. Mi iscrissi al Msi che avevo 17 anni, ho fatto di tutto: attaccavo i manifesti, poi via via ho preso a tenere i contatti alla Regione Lazio con i nostri vari eletti o candidati, più recentemente nel partito, che cresceva. Insomma, politica a tempo pieno “.

Nell’intervista al quotidiano di via Solferino, la responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia spiega perché ha accettato il nuovo incarico: “Non era più possibile rimanere dietro le quinte. Sia perché è bene che per certi ruoli ci siano persone che conoscono la politica e sanno fare quello che è richiesto, e io credo di esserne in grado, sia perché è più onesto e serio avere un ruolo ufficiale, il che significa metterci la faccia e assumersi in pubblico responsabilità, piuttosto che restare nell’ombra”

Sulle possibili polemiche interne relative alla richiesta di congresso, Arianna Meloni sottolinea che “In FdI non esistono gruppi o correnti definite, si è creato un caso sul nulla, per dichiarazioni di singoli parlamentari. Se uno con la storia di Rampelli volesse chiedere un congresso, lo farebbe in prima persona: non è accaduto. Anche perché non si è capito a che servirebbe oggi un congresso: c’è una leader indiscussa, la linea politica è condivisa, lo spazio per lavorare c’è in tantissimi ruoli e organismi”.

La responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia dice di essere “una cintura nera dell’ascolto. E’ una definizione del mio amico e deputato Antonio Giordano, che mi piace molto”. Poi, fa riferimento alle rinunce fatte in nome del suo cognome: “Quando lavoravo in Regione: qualcuno insinuò che fossi stata raccomandata, considerando che ero stata una dei pochi precari che aveva rinunciato a fare il concorso per essere stabilizzata e la cosa mi ferì. Mi sono sempre autopenalizzata. Ora è il momento di fare un passo avanti. Con il motto che ripete sempre Giorgia: in un mondo in cui tutti cercano di essere altro, la sfida è rimanere sé stessi. E ho l’intenzione di farlo. Con i piedi ben piantati per terra” .

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