Anarchici, Cospito graziato, scansa l’ergastolo: la Corte d’Appello di Torino lo condanna a 23 anni

Alfredo Cospito non sconterà l’ergastolo, come richiesto dalla Procura generale, ma tre anni in più (23 invece di 20) rispetto alla condanna subita in primo grado nell’ambito del processo per l’attentato alla ex-caserma allievi Carabinieri di Fossano del 2006. Lo ha deciso la Corte d’assise d’Appello di Torino, che ha aggiunto altri 9 mesi anche alla pena di 17 anni inflitta in primo grado ad Anna Beniamino. Per lei l’accusa aveva chiesto 27 anni e 1 mese. Perché le condanne diventino irrevocabili bisognerà probabilmente attendere il verdetto della Corte di Cassazione. Potrebbe farlo la Procura, dal momento che  i legali del presunto terrorista si sono detti «assolutamente soddisfatti» del verdetto.

Difficile che lo sia, però, anche Cospito, che ha anche tentato di negare (per la prima volta) il suo coinvolgimento nell’attentato consumato nel centro piemontese il 2 giugno di 17 anni fa. «Non c’è nessuna prova che noi abbiamo piazzato gli ordigni a Fossano – aveva detto l’anarchico nelle sue dichiarazioni spontanee -. Questo è un processo alle idee. Gli anarchici non fanno stragi indiscriminate, perché gli anarchici non sono lo Stato». Prima che i giudici entrassero in camera di consiglio, Cospito ha anche parlato di un processo caratterizzato da «stranezze» e da «un evidente accanimento». Nel frattempo, non si fermano le indagini sulle attività illegali dei circoli anarchici.

Proprio in queste ore, a Milano, nell’ambito di un’operazione antiterrorismo, la polizia di Stato ha eseguito sei misure cautelari nei confronti di alcuni esponenti considerati tra i principali responsabili degli scontri avvenuti durante una manifestazione dello scorso inverno. I fatti risalgono all’11 febbraio scorso quando, durante il corteo organizzato in segno di solidarietà con Cospito. alcuni manifestanti tutti facenti parte del gruppo di testa, lanciarono diverse bottiglie e oggetti contro le forze dell’Ordine ferendo sei agenti. Dei sei provvedimenti cautelari (tutti divisi di dimora) notificati stamani dalla Digos, due riguardano cittadini residenti a Milano, tre altrettante donne residenti nel comune di NovaraOlgiate Olona e Malnate e, infine, a un cittadino svizzero, cui le autorità hanno proibito di trattenersi a Milano.

Pubblicato da edizioni24

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