Afghanistan, Sleepy Joe racconta sogni all’America. L’Onu lo corregge: che figura di mer**..

Il presidente Biden prova a raccontare all’America, con una narrazione ardita e molto fantasiosa, un’altra storia su quello che è stato il disimpegno frettoloso e disordinato degli Stati Unitiper sfilarsi dall’Afghanistan mettendo in grandissima difficoltà gli alleati – che si è dimenticato di avvertire con congruo anticipo e che gli avevano chiesto di posticipare il ritiro – ma il primo a smentire Sleepy Joe è l’Onu che, di fronte alle parole fuorvianti e sfacciatamente ottimistiche dell’esponente democratico lo riporta bruscamente alla realtà parlando apertamente di catastrofe umanitaria incombente sul Paese.

Una catastrofe umanitaria incombe in Afghanistan. Quasi la metà della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria”, ha scritto su Twitter il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, affermando che ‘‘uno su tre non sa da dove avrà il prossimo pasto”.

”Ora più che mai i bambini, le donne e gli uomini afghani hanno bisogno del sostegno e della solidarietà della comunità internazionale”, ha concluso.

Insomma se per l’inquilino della Casa Bianca la fuga dall’Afghanistan è stata un successo, l’Onu non se n’è accorto e teme, giustamente, che per il Paese dove la comunità internazionale, Italia compresa, ha profuso tanto impegno, sarà un disastro già nell’immediato per gli afghani.

Biden si lascia alle spalle non solo i 13 militari statunitensi morti giovedì scorso durante l’attacco suicida di un membro dell’Isis-Khorasan all’aeroporto di Kabulma, anche 200 americani che ancora sono in Afghanistan e che lui non è riuscito a esfiltrare nonostante pochi giorni fa avesse fatto la promessa in tv di «restare finché non saranno tutti fuori».

Il presidente Usa parla di «straordinario» successo dell’evacuazione ma di fronte all’opinione pubblica internazionale attonita per ciò che è accaduto negli ultimi giorni e ciò che si sta preparando per il prossimo futuro dell’Afghanistan, le parole di Biden suonano come uno slogan vuoti da vecchio politicante.

Anche sul fatto di non aver adeguatamente preparato mesi prima l’evacuazioneBiden ha impastrocchiato una serie di risposte per nulla convincenti ne credibili così come ha sostenuto che i 6.000 militari statunitensi fatti affluire in tutta fretta a Kabul per proteggere l’esfiltrazione che stava prendendo una piega drammatica e inattesa erano parte di un piano studiato in precedenza.

Momento duro per Biden che ha molti fronti aperti e la cui popolarità interna ha subito gravi contraccolpi dalla disordinata e pasticciata fuga da Kabul.

L’Onu ne critica la scelta di sfilarsi dall’Afghanistan lasciando la popolazione inerme alle prese con una pesantissima crisi umanitaria che già si intravede all’orizzonte, gli alleati, travolti dal modo in cui ha gestito l’esfiltrazione, sono pronti a chiedergliene conto è, in tutto questo, Sleepy Joe è diventato il bersaglio preferito di Cina e Russia: la presenza ventennale degli Stati Uniti in Afghanistan ha portato solo tragedie, avrebbe commentato, il presidente russo Vladimir Putin.

Per 20 anni le truppe americane sono state presenti in Afghanistan e per 20 anni hanno cercato di civilizzare la popolazione locale, in un senso più ampio hanno voluto imporre le proprie leggi e i propri standard, compresi quelli relativi all’organizzazione politica della società”, ha detto Putin mettendo il dito sulla piaga e ripetendo ciò che nei giorni scorsi molti generali ed ex-generali italiani hanno già messo in luce nella complessa lettura in filigrana della tragedia afghana.

Ma “questo ha provocato solo tragedie, sia per chi l’ha fatto, gli Stati Uniti, sia ancora di più per le persone che vivono in Afghanistan“. Inoltre ”il risultato è nullo, per non dire negativo”, ha infierito Putin su Sleepy Joe.

Quindi, citando l’attuale situazione in AfghanistanPutin ha sottolineato che ”bisogna capire che è impossibile imporre qualcosa dall’esterno” e che è necessario fornire assistenza ad altri paesi in modo civile.

”Se si vuole aiutare qualcuno, si deve partire dalla storia, dalla cultura, dalla filosofia, della vita di queste persone. Bisogna avvicinarsi nel rispetto della loro tradizione”, ha sottolineato il presidente russo.

E, come se non bastasse, sulla vicenda del caotico disimpegno afghano portato a termine da Biden entra in gioco anche Papa Bergoglio.

Per il Papa il fatto che l’Occidente abbia posto fine a vent’anni di occupazione in Afghanistan è ‘legale’, anche se “l’eco che ha in me è un’altra cosa”.

Riguardo al concetto di lasciare la popolazione afghana a se stessa, il Papa, in una intervista a Cope, chiarisce che il nocciolo della questione è “come dimettersi, come negoziare una via d’uscita. Da quanto si vede, qui non sono state prese in considerazione tutte le eventualità – a quanto pare, non voglio giudicare. Non so se ci sarà o meno una revisione, ma sicuramente c’è stato molto inganno da parte forse delle nuove autorità. Dico inganno o tanta ingenuità, non capisco. Ma qui vedrei la strada”.

Senza voler fornire dettagli sui passi che la Santa Sede sta compiendo, Francescoelogia il ruolo diplomatico che la Segreteria di Stato vaticana, guidata dal cardinale Pietro Parolin, sta svolgendo in questo conflitto: “Il cardinale Parolin è davvero il miglior diplomatico che abbia mai incontrato”.

Bergoglio ritiene che sia una situazione difficile, per la quale chiede una forma speciale di preghiera: “Cercherò di invocare ciò che la Chiesa chiede sempre nei momenti di maggior difficoltà e crisi: preghiera, penitenza e digiuno che è ciò che si richiede in tempi di crisi”.

In queste ore sono in corso trattative tra la Gran Bretagna e i Talebani per permettere di far uscire dall’Afghanistancon un passaggio sicuro i britannici che sono ancora nel Paese e un certo numero di cittadini afghani.

I colloqui tra funzionari britannici ed esponenti ”senior” dei Talebani si stanno svolgendo a Doha, come spiega la Bbccitando fonti del governo britannico.

Il rappresentante speciale del primo ministro per la transizione afghanaSimon Gass, si è recato a Doha e sta incontrando alti rappresentanti dei Talebani per sottolineare l’importanza di un passaggio sicuro fuori dall’Afghanistan per i cittadini britannicie quegli afgani che hanno lavorato con noi negli ultimi 20 anni”, ha detto un portavoce del governo britannico.

Pubblicato da edizioni24

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