A Pomigliano d’Arco, nella roccaforte di “Giggino” Di Maio Pd e M5S non presentano nemmeno le liste, meglio evitare figure di merda

Con la fine dell’ “impero di “Giggino” Di Maio finisce la breve storia di Pomigliano d’Arco, città natale dell’ex ministro degli Esteri. La provincia di Napoli che era passata alle cronache politiche come il “laboratorio” per eccellenza dell’alleanza giallorossa tra Pd e M5S finisce miseramente la sua parabola. Senza Di Maio i Cinquestelle locali non hanno storia, dunque non presenteranno neanche la lista per le comunali di Maggio. La cosa ridicola è che anche il Pd batte in ritirata:  anche il partito della Schlein sarà assente in quel di Pomigliano. Il che non è un buon viatico per una futura ipotetica ricomposizione.

Dire che l’esperimento Pd-M5S è miseramente fallito è dire poco. Quella che fu definita la “Stalingrado del Sud” chiude i battenti. “Non esistono le condizioni per un progetto serio e di prospettiva – dicono il commissario del Pd regionale Antonio Misiani e il segretario dem di Napoli Giuseppe Annunziata a Repubblica-.  Il ritiro del Movimento Cinque stelle e il dissolvimento del cantiere di centrosinistra ci inducono a fare tabula rasa e ripartire da zero”, concludono mestamente.

É di queste ore il forfait di Marco Iasevoli, giornalista di area cattolica e candidato sindaco uscito dalle consultazioni tra M5S e PD. Che ha infatti annunciato il suo ritiro dalla competizione elettorale. Gareggerà da solo con la lista “Per”. Una situazione davvero imbarazzante che ha fatto saltare l’asse tra dem e pentastellati. Un’ alleanza già traballante ed “enigmatica” a livello nazionale, vede la sua fine proprio nella città- simbolo di quel laboratorio di un’alleanza ormai tutta ancora in cerca d’autore. Il termine per la presentazione delle liste è scaduto alle 12 di sabato 15 aprile.

Allo stato attuale – spiega Rai News-  sono quindi in corsa Lello Russo, già sindaco più volte in passato,  sostenuto da una coalizione di liste civiche: tra cui alcune che fanno riferimento ai partiti di centrodestra, presentatisi però senza i simboli; Vito Fiacco, sostenuto da Rinascita, vicina alla sinistra radicale; e lo stesso Marco Iasevoli, che dopo il forfait di Pd e M5S ha deciso di correre ugualmente per la poltrona di sindaco alla guida della lista “Per – Per le persone e la comunità”.

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