A Caivano risvegliano il “Tutankhamon” comunista Enzo Falco. Dopo 30 anni di politica tra Verdi, Sel e Pd, vince la linea “Migliore”. Il Paese schiavo di una finta democrazia

By Fabio Vacca

Quante volte ci siamo sentiti liberi di decidere veramente le sorti del nostro amato paese?

Quante volte vi siete sentiti in grado di essere utili realmente alla vostra città?

Quante volte avete opposto realmente resistenza alle chiacchiere dei soliti noti, che puntualmente, ad ogni tornata elettorale, si presenta come nuovo?.

Quante volte avete fatto finta di non vedere e vi siete girati dall’altra parte?

Quante volte avete solamente e semplicemente criticato o commentato senza poi essere conseguenti sino in fondo?

A Caivano, in provincia di Napoli, attualmente commissariato per camorra, hanno dovuto risvegliare il Tutankhamon comunista Enzo Falco. Da oltre 30anni in politica con l’unico risultato di aver prodotto (0). Guardate la deriva dei partiti e della classe dirigente. Alle precedenti elezioni comunali, la famiglia Falco si divise. Forse per strategia politica. Infatti, il giovane Marcantonio Falco lasciò Sel per candidarsi con il PD, seguendo il più trasformista della politica nazionale Gennaro Migliore. Mentre lo stesso Enzo Falco decise di restare in Sel e di appoggiare comunque il nipote Marcantonio votando Pd che, a differenza di Enzo e Donato, non riesce proprio ad entrare nel civico consesso. Ma forse questa sarà la volta buona. Basta crederci.

Ma tutti, nessuno escluso, ognuno con le sue responsabilità, hanno contribuito a portare Caivano nella situazione in cui versa.

Le solite grandi e fraterne manovre hanno portato avanti delle politiche volte a guardare e salvaguardare solamente gli interessi privati e familiari. Difatti, le facce sono sempre le stesse. Nulla e poco nell’interesse collettivo. Anche se oggi sono costretti a promettere tutto ed il contrario di tutto, quasi si affacciassero per la prima volta alla politica.

Se ci fate caso, gli uomini che decidono, o vorrebbero decidere le nostri sorti sono sempre gli stessi e sempre della stessa “famiglia”.

Siamo assuefatti e incantati dalla nebbia politico-istituzionale di questi anni. Fanno e disfanno, ma le cose non cambiano mai.

Anzi, oramai, i politicanti influenti sono spudorati e senza ritegno. Hanno fatto di tutto in questi anni. Finanche concordare una ricandidatura che finirà, in caso di vittoria, di riportare il Paese indietro negli anni.

Sì, ci ribelliamo a voce, critichiamo, offendiamo e denigriamo, ma alla fine subiamo le loro scelte e le loro inefficienze volute e calcolate.

Insomma, Caivano vive una finta democrazia

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