4° WCSG Leon Mexico Campionati Mondiali dello Sport d’Impresa 2023, Calcagni espugna e conquista!

Si è conclusa la 4° edizione dei Campionati Mondiali dello Sport d’Impresa che si è svolta dal 6 al 10 dicembre a Leon (Messico)
(WCSG Leon).  Gli atleti italiani dello CSAIn si sono ottimamente comportati portando a casa ben 13 medaglie d’oro, due d’argento e una di bronzo. Al termine della Cerimonia di chiusura, l’ultimo atto è stata la rituale consegna della bandiera della Federazione mondiale (WFCS) dalla città ospitante Léon e quella che ospiterà i Giochi a giugno del 2024 la città di Catania. A raccogliere simbolicamente il testimone il Presidente dello CSAIn Luigi Fortuna e il Vicepresidente mondiale Umberto Ilardo. Sul palco è stato invitato a parlare, in rappresentanza di tutti gli atleti partecipanti, il Colonnello Carlo Calcagni il quale, ringraziando per l’opportunità, ha portato la sua storia e la sua forza di vero combattente a conoscenza di tutti, per testimoniare, tra le altre cose, quanto lo sport sia veicolo di amicizia, unione e condivisione di alti valori morali. Alla fine delle gare il suo bottino è stato di 7 medaglie d’oro su 7 competizioni effettuate, chiudendo in bellezza con il primo tempo assoluto nella gara finale dei 5 km su strada.

“La perfezione in un numero, il 7, ma la vittoria più bella è quello che ispiri negli altri”

Il numero 7 esprime la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico. Il numero 7 rappresenta il tutto, poiché il 7 è il numero della creazione. Considerato fin dall’antichità un simbolo magico e religioso della perfezione, legato al compiersi del ciclo lunare, per gli antichi nel 7 era insito il valore identico della monade in quanto increato, poiché non prodotto di alcun numero contenuto tra 1 e 10.

Presso i Babilonesi erano ritenuti festivi, e consacrati al culto, i giorni di ogni mese multipli di 7.

Tale numero fu considerato simbolo di santità dai Pitagorici.

I Greci lo chiamarono venerabile, Platone lo definisce anima mundi. Presso gli Egizi simboleggiava la vita.

Il numero 7 rappresenta il perfezionamento della natura umana, allorché essa congiunge in sé il ternario divino con il quaternario terrestre.

Essendo formato dall’unione della triade con la tetrade, il numero 7 indica la pienezza di quanto è perfetto, partecipando alla duplice natura fisica e spirituale, umana e divina.

È il centro invisibile, spirito e anima di ogni cosa.

Il 7 è il numero della Piramide in quanto formata dal Triangolo (3) su Quadrato (4).

Quindi, il Sette è l’espressione privilegiata della mediazione tra umano e divino.

Perché questo lungo preambolo?

Per prepararci ad entrare in quel “tutto”, in quella “perfezione”, in quella mirabile fusione di umano e divino, di fisico e spirituale che è il Colonnello del Ruolo d’Onore Carlo Calcagni: super-atleta, sportivo d’eccellenza, Uomo irreprensibile, imperituro sognatore.

“Mai smettere di sognare, perché, grazie alla forza della mente, – afferma il Colonnello – si può volare anche senza un paio d’ali”.

Ancora uno straordinario traguardo, preziosissimo, non soltanto per le 7 medaglie d’oro conquistate per l’Italia, come rappresentante della nostra Nazione ai World Company Games di León, in Messico, ma per il contagio a largo spettro del suo “MAI ARRENDERSI”, che sempre più assume la dimensione di mantra ad ogni latitudine, in ogni parte del mondo.

È una nobile missione la sua: missione universale, missione di resilienza, missione di speranza, missione di (r)esistenza al dolore e alla sofferenza.

Una missione di vita vera, che corre e scorre non solo sui campi di gara, ma anche oltre, perché il suo esempio stimola ed ispira tutti coloro che hanno la fortuna di incontrarlo sui loro cammini, di incrociarlo sui loro sentieri.

Infondere speranza negli altri con il suo esempio è un valore importante, che ha saputo aggiungere alla pratica sportiva grazie alla sua esperienza e lo fa ogni volta in maniera magistrale, piena ed originale, sempre sotto la spinta di quel suo inarrestabile istinto nonché desiderio di sfida agli ostacoli di qualsivoglia sorta.

Sana follia, quella di Carlo, necessaria e fondamentale per godere della soddisfazione di avere la meglio su ogni peggio.

Lui non lo fa per la gloria che ne consegue, ma per l’esigenza di “sbattere in faccia alla malattia” una verità tanto semplice quanto forte:

“Non importa quanto dura sia la salita, quanto stretta e tortuosa sia la via” – afferma Carlo – “in ogni occasione trovi in te la forza necessaria per superare ogni tipo di ostacolo, anche quando ti sembra di raschiare il fondo del barile. E, se molteplici difficoltà complicano non poco le tue giornate, è altrettanto innegabile che le stesse si tramutano in autoricarica per alimentare la volontà, la determinazione, le motivazioni, per ricercare e trovare nuova forza”.

Questi encomiabili risultati – 7 medaglie d’oro su 7 gare! – sono stati possibili anche grazie al super deambulatore “Alinker”, realizzato in Canada, che è diventato un supporto anche per la corsa e che, soprattutto, permette a Carlo di correre evitando rovinose cadute, a causa della polineuropatia cronica, degenerativa ed irreversibile, con sclerosi e Parkinson, patologie che limitano la deambulazione e compromettono l’equilibrio.

Risultati possibili, soprattutto, grazie alla costante presenza, al suo fianco, dell’infermiere specializzato Francesco Leone, suo Amico, che gli permette di effettuare le quotidiane terapie necessarie a sopravvivere.

Il Colonnello ci ha creduto veramente, così l’impossibile ha dovuto cedere il passo al possibile, come risultato di ferrea volontà, come emblema di fulgida luce, che rischiara anche le notti più buie.

Carlo combatte quotidianamente, su più fronti: lotta strenuamente, vince magnificamente, (r)esiste straordinariamente.

Resistenza è ri-esistenza: esistenza rinnovata, nuova uscita, ri-nascita.

E Carlo ri-nasce ogni mattino, quando apre gli occhi alle prime luci del giorno che appaiono nel cielo, con il sorgere di ogni nuova aurora, intonando ogni volta il proprio Inno alla Vita e pronunciando, con estrema gratitudine, il suo rinnovato “Grazie” a Dio e alla Vita stessa.

Pubblicato da edizioni24

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