“Voleva liberarci dal demonio”. Era una setta. La testimonianza choc della superstite della strage di Palermo

By Francesca Galici

Emergono nuovi dettagli sulla strage familiare di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, dove Giovanni Barreca ha brutalmente ucciso i due figli minori e la moglie. L’unica superstite della mattanza è stata la figlia 17enne, che è riuscita a sfuggire alla furia omicida del padre. “Ci voleva liberare dal demonio“, sarebbero state le parole della ragazza ancora in stato di choc. Da quanto è emerso, la giovane ha parlato alle forze dell’ordine di un “esorcismo” di cui avrebbe parlato il padre, perché convinto che la casa fosse infestata dal demonio.

La giovane è stata rinvenuta dalle forze dell’ordine dall’interno dell’abitazione in forte stato di choc, probabilmente narcotizzata dal padre. “Era la sua prediletta, forse non ha avuto il coraggio”, ha raccontato una vicina. La giovanissima, che ha perso i fratelli e la madre, è stata trasferita in una struttura protetta. Alcune indiscrezioni riferiscono che la strage possa essere stata compiuta venerdì. La prima a essere uccisa sarebbe stata Antonella Salamone, che domani avrebbe compiuto 31 anni, i cui resti sono stati trovati carbonizzati a breve distanza dall’abitazione. Poi sarebbero stati uccisi i figli con l’utilizzo di una catena, ritrovata a breve distanza dal cadavere del più grande, Kevin, di 16 anni. Il più piccolo, Emanuel, aveva appena 5 anni. L’omicida e la figlia maggiore sarebbero rimasti in quella casa diversi giorni prima che l’uomo si costituisse.

La direzione delle indagini, intanto, sembrerebbe essere stata impostata e seguirebbe l’indirizzo del fanatismo religioso, che potrebbe essere sfociato in setta. Barreca, dopo un lunghissimo interrogatorio nella caserma di Bagheria è stato posto in stato di fermo con l’accusa di triplice omicidio e soppressione di cadavere ma non è l’unico che al momento è stato fermato dagli investigatori. Il provvedimento è stato adottato anche per la coppia di amici di famiglia, anche loro a lungo interrogati dai carabinieri. Ora i tre saranno trasferiti in carcere in attesa della decisione del gip. Secondo chi sta indagando, l’esecutore materiale della strage sarebbe stato Barreca ma la coppia di amici avrebbe avuto un ruolo nella strage maturata nell’ambito del vero e proprio fanatismo religioso. Anche per loro l’accusa è di triplice omicidio.

Non si capisce quale sia stato il ruolo degli altri due fermati ma gli investigatori sembrano certi di un loro coinvolgimento diretto. Barreca, anche stando a quanto emerge dai racconti di chi lo conosce, aveva una vera e propria ossessione per la religione ma non era mai sfociata in atteggiamenti che avrebbero potuto accendere campanelli d’allarme. Scorrendo i suoi social si trovano innumerevoli condivisioni di contenuti a sfondo religioso, alcuni dei quali molto violenti contro la Chiesa di Roma. Lui, evangelico, frequentava con la moglie la comunità locale, che però viene definita da tutti come una comunione civile di persone senza fanatismi. Barreca, nelle sue condivisioni, diceva di essere “un soldato di Dio” e di “combattere per il Regno di Dio”.

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