Tra le Sardine e il Pd volano le canne e non si capisce chi dei due è più sballato. Santori: “Volete il mio arresto, siete peggio della Lega”

Volano gli stracci, anzi le canne, tra Mattia Santori, leader delle Sardine, e il Pd di Enrico Letta. Il ragazzo bolognese, che ha annunciato al mondo di commettere un reato coltivando la cannabis a casa sua, avrebbe voluto incassare la solidarietà degli alleati della giunta bolognese, ma così non è stato. E si è offeso. “Avrei voluto rispondere agli attacchi ignobili della destra, agli esposti di Fdi, alle querele di Salvini, e invece mi trovo a rispondere alle ramanzine della segreteria provinciale del Pd, che con un comunicato ad orologeria firmato da Federica Mazzoni mi ricorda che starei ‘minando la credibilità delle istituzioni’”, attacca la Sardina fumante.

“Ci sono temi su cui il Pd è pronto a battersi e altri – molti purtroppo – su cui il progressismo della base viene annacquato dall’equilibrismo della dirigenza. La verità è che fino a prova contraria io ad oggi ho la fedina penale pulita mentre voi nei vostri comunicati vi guardate bene dall’entrare nel merito della questione che ho sollevato con la mia autodenuncia”, scrive su Fb.

“La verità è che se davvero sosteneste il ddl Magi oggi difendereste chi viene processato per autocoltivazione ad uso personale, ma la coerenza politica non sapete neanche dove stia di casa. La verità è che tirando le orecchie a me state calpestando la dignità di una comunità politica vastissima che guarda caso oggi si rivolge ad altri partiti (o a nessun partito). La verità è che le vostre posizioni non sono poi così dissimili da quelle della Lega, e mi viene da pensare che forse non solo a destra tifano per un mio arresto”.

“Cari dirigenti del Pd, forse non ve ne siete resi conto, ma il Paese che tanto amate è il fanalino di coda in Europa sui diritti civili. E questo succede perché oltre a non avere una maggioranza in Parlamento abbiamo poca fame di politica fuori dal Parlamento, nelle istituzioni e per le strade”, prosegue Santori.

“Cara Mazzoni, domani sarò davanti al Parlamento a raccontare le storie di ingiustizie dell’attuale sistema repressivo insieme a Magi, Cappato, Soldo, Orfini e altri esponenti del tuo partito. Ci sarò come cittadino, perché mi fa ribrezzo sapere che ad oggi la mia vita viene regolamentata da una legge di 30 anni fa, che non tutela nessuno se non la criminalità organizzata. Qualcosa mi dice che tu non ci sarai, come non c’eri nelle altre occasioni. Qualcosa mi dice che non ci sarà neanche Letta, che pure è stato eletto deputato ed è coinvolto in prima persona. Ma la speranza è l’ultima a morire, specialmente per chi come si batte per credere in un Pd migliore”.

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