Tajani zittisce Lucia Annunziata sul video della Meloni: non cade nella trappola

Botta e risposta a In Mezz’Ora in più tra Antonio Tajani Lucia Annunziata. Si doveva parlare di riforme, ma la conduttrice ha cercato di far cadere il ministro degli Esteri in un’ “imboscata”. Ha cercato di prendere in contropiede l’ospite mettendo al centro della discussione il tormentone: il famoso video di Giorgia Meloni che ha mandato al manicomio la sinistra. Quello in cui da Palazzo Chigi il premier ha spiegato il taglio del cuneo fiscale postando ossigeno nelle tasche di milioni di lavoratori deboli. La Annunziata fa una domanda secca a Tajani. “Lei cosa ne pensa del video della Meloni in Cdm con la campanellina in mano? Un video in cui i ministri sono tutti fermi in attesa…”. Tajani non cade nella “trappola” e stronca sul nascere l’intento polemico della conduttrice.

“Guardi in tutti questi anni sono stati mostrati decine di video di Consigli dei Ministri, non ci trovo nulla di strano. Quello è stato un video in cui il premier ha illustrato un provvedimento, non capisco quale possa essere l’anomalia”. La Annunziata ci resta male, incassa il colpo. Poi ritenta prendendo il discorso da un’altra prospettiva.  “Forse la Meloni ha un eccessivo protagonismo?”. E Tajani con molta felmma “spegne” gli intenti polemici della Annunziata una seconda volta: “Non ho mai avuto dissidi con il premier, vengo chiamato in causa sempre, per ogni decisione e tutte le nomine o i prvvedimenti che suggerisco non hanno mai incontrato ostacoli”. Non è andato bene neanche questo contropiede alla conduttrice.

Tajani ha aggiunto: “Che poi il presidente del Consiglio voglia fare il presidente del Consiglio, è legittimo: menomale che è così”. A Lucia Annunziata non riesce l’incursione sul video della Meloni del Primo Maggio. Per cui cambia argomento e sfruguglia Tajani sullo scontro con Parigi. ”Mi auguro che il governo francese cambi posizione, arrivino delle scuse e delle indicazioni di differenziazione rispetto alle scelte del ministro degli Interni. E sarò ben lieto di accoglierle”, ha aggiunto ricordando di non essere più partito per la capitale francese: ”dove ero stato inviato  dal ministro degli Esteri” dopo che quello degli Interni Darmian ha accusato l’Italia non di non essere in grado di gestire l’emergenza migranti. ”Noi siamo sempre stati corretti con Parigi”. Ma ”ci siamo trovati di fronte ad attacco del ministro degli Interni che ha usato parole inaccettabili: non solo nei confronti del presidente del Consiglio e del governo, ma anche dell’Italia”, ha aggiunto Tajani”.

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