Scoppia il caso della foto della scarpa infangata del Sindaco di Bologna Lepore: “Vergogna”, “Una cafonata”

In questi giorni in cui Bologna affonda nel fango e piazza Grande è un lago, il sindaco Matteo Lepore assieme alle comunicazioni di servizio inserisce le foto social acchiappalike. Un’occasione tragica, dove un po’ di sobrietà non guasterebbe, ma l’esponente dem la pensa diversamente. L’ultimo post, con un paio di scarpe infangate davanti al suo ufficio di primo cittadino, hanno infatti suscitato reazioni a dir poco perplesse.

Evidentemente, doveva essere, nelle intenzioni del social media manager del sindaco Lepore, uno scatto per creare empatia con le popolazioni alluvionate dell’Emilia Romagna e con i bolognesi. In molti, invece ha sortito l’effetto Soumahoro.

Avete presente il “paladino” degli immigrati che si era presentato alla prima seduta del Parlamento con gli stivaloni? Ecco, Lepore e le sue scarpe infangate hanno scatenato analoghe perplessità. C’è chi lo scrive, tra Instagram e Facebook, in modo più diretto, usando la parola “Vergogna”, declinata in diverse forme: dal sostantivo all’imperativo: “Vergognati”.

“Le scarpe riposano. Il fango si secca, ma questa giornata non si dimentica”, ha chiosato Lepore nel lungo post di aggiornamento di ieri per i cittadini bolognesi. Un post che, abbinando alle notizie tecniche i ringraziamenti di rito, è corredato dalla foto che scatena commenti ferocissimi. C’è chi la definisce brutalmente “Una cafonata, che il sindaco si poteva risparmiare” (Enrico B. su Facebook).

Altri, invece, che articolano più sobriamente la protesta contro il sindaco dem. «Le avvisaglie c’erano tutte: siccità precedente, tombini mai puliti, edilizia selvaggia, dighe mai costruite… Chiedete la responsabilità dei cittadini, ma la responsabilità dei comuni dov’è? Con il sentimentalismo si acchiappa il like, ma non si sistema ciò che andava fatto prima», scrive una utente su Instagram. «Ah che bella foto signora mia», incalza invece Gabriele B.

«No guarda, le scarpe infangate no, la propaganda elettorale adesso no. Sei il Sindaco, lavora e lascia stare Instagram», infierisce Luca Bizzarri su Twitter. Mentre Guia Soncini su Linkiesta ha fatto di più, documentando sconsolatamente le occasioni in cui Lepore «si instagramma» a beneficio dei suoi elettori e follower. Il sindaco di Bologna pare invece infischiarsene: chissà se gli hanno ricordato che le foto “in stile Soumahoro” non portano bene. 

Pubblicato da edizioni24

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