Salvini manda al manicomio i contestatori: “Sfigatelli, andate a cantare “Bella Ciao” al Festival”

Sempre la stessa storia. Anche a Ventimiglia arriva Matteo Salvini. In piazza lo aspettano centinaia di persone per ascoltarlo. Poi c’è il solito, immancabile gruppetto di contestatori. La regia di sinistra è uguale, come uguali sono gli atteggiamenti e le “cantate” a squarciagola prese dal repertorio rosso.

Il comizio del leader della Lega è in sostegno alla candidatura di Giovanni Toti. A settembre un voto impegnativo, che dovrebbe disegnare un nuovo quadro in molte regioni italiane. E questo ai cosiddetti “democratici” – come amano definirsi – mette particolarmente paura. La sconfitta di Pd e M5S segnerebbe la fine di un’ammucchiata indigesta.

Ecco quindi i soliti “militanti pacifisti” mettersi a disposizione a accogliere Salvini tra urla, fischi, insulti e il caos. Non danno fastidio al leader della Lega, ma a tutti quelli – di gran lunga più numerosi – che vogliono ascoltare il comizio. Ma Salvini non rimane impassibile e replica. Si rivolge ai contestatori e va giù in maniera durissima: «Avete già perso, sfigatelli. A voi serve l’educazione civica a scuola e magari anche reintrodurre un annetto di servizio militare per imparare la convivenza, l’ordine, le regole, la disciplina, il rispetto».

Ma non solo. Il leader della Lega rincara la dose: «Lasciamo che gli altri urlino e fischiettino, noi lavoriamo», dice Salvini. Poi si rivolge di nuovo allo sparuto gruppo di contestatori. «Se volete cantare Bella Ciao andate a Sanremo l’anno prossimo, avete sbagliato città». Infine, parlando ai suoi sostenitori: «Sapete perché vinciamo noi e abbiamo già vinto oggi? Perché abbiamo bravi sindaci, ma soprattutto per una differenza di cultura e di educazione. E se ci fosse qua qualcuno che non vi piace, sareste a lavorare, non in piazza», conclude il leader della Lega.

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