Rottamazione quater: il 28 febbraio scade la rata ma con nuovi termini

By Stefano Damiano

La dilazione dei termini per rientrare nella Rottamazione quater pagando le precedenti rate “scadute” ormai è una certezza dopo l’approvazione dell’emendamento al Dl Milleproroghe.

In sostanza, l’emendamento prevede che tutti i cosiddetti “decaduti” dai benefici della Rottamazione a causa del mancato versamento delle precedenti rate, possano rientrare nella misura di pace fiscale se entro il prossimo 15 marzo (con il consueto termine di tolleranza di cinque giorni previsto dalla norma) provvederanno ad effettuare il pagamento degli importi dovuti ancora non versati.

E così anche i termini di scadenza per adempiere al versamento della terza rata, previsti per il 28 febbraio, slitterebbero al 15 marzo ma ciò presupporrebbe il cambiamento della propria posizione (la proroga, ricordiamo, è rivolta ai contribuenti non in regola con le scadenze previste nel piano di rateizzazione delle cartelle esattoriali) che, invece, resterebbe in regola effettuando il pagamento entro fine mese, considerando anche i giorni di tolleranza.

Come ricorda il sito dell’Agenzia delle entrate “per mantenere i benefici della Definizione agevolata (“Rottamazione-quater”) introdotta dalla Legge n. 197/2022, è necessario effettuare il versamento della terza rata entro il 28 febbraio 2024. La norma prevede comunque una tolleranza nel pagamento di cinque giorni, per cui il pagamento verrà considerato tempestivo se effettuato entro lunedì 4 marzo 2024. Le restanti rate del 2024 andranno saldate entro il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre, ovvero secondo le scadenze del proprio piano contenuto nella Comunicazione delle somme dovute”.

Occorre ricordare che sono previste delle ulteriori dilazioni dei tempi per i cittadini dei territori colpiti dalle alluvioni di maggio scorso.

Con la dilazione dei tempi il Governo si augura che chi ha aderito alla rottamazione lo scorso giugno non versando, però, gli importi dovuti, possa recuperare il benefico offerto dalla misura di pace fiscale mettendosi in regola con i pagamenti.

Si tratta di cifre importanti, quelle riguardanti gli importi dovuti ma non versati, considerando che dai pagamenti in scadenza o scaduta mancano circa il 45% delle cartelle esattoriali rottamata, pari a 5,4 miliardi.

Si tratta, però, di percentuali inferiori rispetto alle precedenti Rottamazioni, in cui i tassi di decadenza (cioè i contribuenti che pur avendo aderito alla misura di pace fiscale poi non hanno versato gli importi dovuti) sono arrivati al 53% nella prima rottamazione, al 67% nella seconda e al 70% nella terza.

Pubblicato da edizioni24

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