Provate a stare due anni là è poi vedete se non vi convertite? Daniele: “Per questo non si manda una figlia di 20anni a morire in Africa”

By Gaetano Daniele

Prima di riproporre un mio intervento del 10 maggio 2020, vorrei precisare un altro aspetto. Anzi. Rispondere alla mamma della giovane Silvia Aisha Romano, quando afferma: “Provate a stare due anni là è poi vedete se non vi convertite”.

Cara Signora, il dolore che può provare un genitore difronte a una tragedia di questa portata, non si può sentire se non lo si vive in prima persona. Ma dietro l’euforia o l’entusiasmo di una giovane 20enne, dovrebbe starci un genitore che sappia consigliare, ma soprattutto prevenire. Se a mia figlia le propongono una missione umanitaria dove la Ong o la Onlus gli impone una clausola di responsabilità personale, senza ulteriori garanzie, io a mia figlia la sto mandando al macello. Mettendo non solo a rischio la sua salute ma anche quella dei nostri servizi di intelligemce. Come capitato già per la liberazione di Giuliana Sgrena, dove perse la vita il generale Calipari.

I finti miti col tempo svaniscono, e Silvia ha tutto il tempo per recuperare una situazione psicologica, come afferma lei, a cui credo, per dimostrare al mondo intero che quel 10 maggio a Ciampino, quando affermava di essere lucida, in realtà era solo confusa. Perché se così non fosse, sarebbe un bel guaio. La mia vicinanza e i migliori auguri di pronta guarigione a “Silvia Romano”

Ecco il mio articolo del 10/05/2020

Fin quando non si trova il coraggio di dire le cose come stanno, continueremo ad affogare nella nostra ipocrisia. Il rapimento di connazionali è una delle circostanze più temute dai governi. Che tra l’altro sanno benissimo a cosa vanno contro. Tanto è vero che in alcune zone, dette rosse, è vietato. Ma nonostante i divieti, la solidarietà da parte di nostri connazionali continua ad arrivare. Ma queste azioni non possono ricadere su un intero popolo, mettendolo a rischio. Perché se violo i divieti, e poi il mio governo è costretto a sborsare 4 milioni di euro a terroristi che con quei soldi acquistano armi chimiche, non andiamo da nessuna parte.

e Missioni di Pace e umanitarie le fa l’Esercito Italiano, non un ragazzo di 20anni, o una ragazza di 22. La solidarietà è sempre un dono prezioso, quando non si mettono a rischio altre vite.

Infatti, Usa e Regno Unito non versano denaro ma sono aperti a scambi di prigionieri, l’Europa continentale è più disponibile all’esborso.

Con questo non voglio dire che bisogna lasciar morire un nostro connazionale. Perfino la posizione più militaresca, quella che rifiuta in principio qualunque compromesso con i nemici, ha difficoltà ad accettare l’idea di lasciare un proprio commilitone in balia delle sevizie dei sequestratori. Nessuno può essere lasciato alla propria sorte sul campo di battaglia.

Per questo motivo non possiamo più permetterci che giovani inconsapevoli partano mettendo a serio rischio la propria salute, la propria vita e quella dei nostri servizi di intelligence.

Più si rafforza il terrorismo più le insidie per combatterlo saranno grandi.

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