“Prendete i costumi”: così l’anticiclone Zeus cambia tutto

Non soltanto il Mediterraneo: l’anticiclone africano dei record, nel cuore dell’inverno, conquisterà tanti altri territori posti molto più a nord, nelle terre dove in questo periodo il gelo regna incontrastato. Gli esperti del meteo lo hanno chiamato Zeus che nella mitologia greca era il dio del cielo e governava i fenomeni atmosferici, soprattutto il tuono.

“Da Algeri a San Pietroburgo, il maestoso anticiclone nordafricano Zeus raggiungerà anche la Russia e il Mar Baltico – ha spiegato Andrea Garbinato, responsabile redazione del Ilmeteo.it – confermando “l’enorme espansione, per la prima volta, dell’anticiclone subtropicale Zeus verso nord, con la totale copertura anche del nostro Paese a garanzia di tempo stabile, in prevalenza soleggiato e molto mite. Sembrerà di essere a marzo“. Un anticipo di primavera in piena regola come già ampiamente previsto nei giorni scorsi dai principali modelli meteorologici mondiali.

La giornata di oggi sarà anomala dal punto di vista termico specialmente al Nord dove, grazie anche all’effetto dei venti di Foehn, l’aria sarà particolarmente mite con punte di 20°C in Valle d’Aosta ma i 16-17°C gradi saranno di casa in città come Cuneo, Milano e Bolzano. In quella che viene definita da Garbinato “giornata marzolina”, bisognerà prestare molta attenzione al vento forte soprattutto sulle Alpi. Cieli sereni o poco nuvolosi anche sul resto d’Italia con valori fino a 18-20°C soprattutto sulle due Isole Maggiori. Domani, venerdì 26, ulteriore stabilizzazione del meteo con sole quasi ovunque ma attenzione alla formazione di locali nebbie sulla Pianura Padana che limiteranno l’aumento termico.

Mancano soltanto due giorni per il fine settimana e le previsioni non cambiano. “Il weekend seguirà lo stesso copione, avremo l’anticiclone nordafricano Zeus sempre più prepotente con sole e primavera quasi ovunque salvo nebbie o nubi basse in Val Padana; i venti sono previsti deboli, in generale attenuazione dal pomeriggio anche sulle Alpi”, sottolinea l’esperto. Nei tradizionali giorni più freddi dell’anno, quelli della “Merla” (29-31 gennaio), si toccherà il picco più elevato delle temperature con valori anche di 12°C superiori rispetto alle medie del periodo. Non ci stupiremmo se alcune località italiane registrassero record storici, diurni, per il mese di gennaio.

Sembra che la pausa invernale, questa volta, possa durare davvero a lungo: “gli ultimi aggiornamenti dei centri di Calcolo meteorologici sembrano confermare una durata eccezionale dell’alta pressione, addirittura fino alla prima decade di Febbraio”, sottolineano gli esperti. Un ipotetico cambiamento si potrebbe avere, infatti, soltanto a partire da mercoledì 7 febbraio ma trattandosi di due settimane da oggi sarà necessario confermare o meno la tendenza con i prossimi aggiornamenti.

Pubblicato da edizioni24

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