Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo il Pil dell’Italia al +1,1% del 2023 (dal +0,7% nel Weo di aprile) e al +0,9% nel 2024 (dallo 0,8% di aprile). L’incremento, scrive l’Fmi nell’aggiornamento del World Economic Outlook, è dovuto al buon andamento “di servizi e turismo”. Il Fondo stima inoltre un Pil italiano al 7% nel 2021 e al 3,7% nel 2022. Un riconoscimento ulteriore per l’economia italiana che, dal momento dell’insediamento di Giorgia Meloni, è cresciuta progressivamente diventando la seconda economia dell’Eurozona, superando per la priva olta colossi come la Francia e la Germania.
È il premier stesso a commentare la notizia e a sottolineare come il lavoro dell’esecutivo stia procedendo verso la giusta direzione. “Le stime a rialzo del Fondo Monetario Internazionale sul Pil dell’Italia confermano l’efficacia della politica economica del Governo. E ci spronano ad andare avanti su questa strada e fare ancora meglio”. La realtà che si profila è lusinghiera per il nostro Paese: “L’Italia nel 2023 – prosegue Meloni- crescerà più di Germania e Francia e più della media dell’eurozona. Sono risultati che costituiscono la base per la prossima legge di Bilancio, alla quale stiamo già lavorando. In uno scenario complesso continueremo a coltivare la linea dello sviluppo e della prudenza, dello slancio e della stabilità dei conti”, ha evidenziato il presidente del Consiglio.
La Commissione europea, nelle previsioni economiche di primavera, ha stimato che la crescita del Pil italiano nel 2023 si attesterà intorno all’1,2%, in aumento rispetto allo 0,8% previsto nelle stime invernali. Ma i dati positivi non si fermano qui. “In otto mesi il Fondo Mib, indicatore dell’aumento del valore dei titoli azionari, è passato da 22000 a 29000, un fatto che non accadeva da quasi quindici anni.” Lo afferma il prof Roberto Guida, ordinario di economia e top manager del gruppo Marzotto Venture.
“Si tratta di un risultato straordinario – aggiunge Guida -perchè si toccò l’indice di 29000 solo come effetto rimbalzo dopo la crisi di Goldman Sachs e il crollo del 2008. Se l’economia azionaria ha questi risultati probabilmente nemmeno adeguatamente sottolineati, significa che c’è fiducia nell’azione di governo e c’è una prospettiva ad ampio raggio anche sulle indicazioni relative al futuro”. L’economista aggiunge che ” i rumors azionari si basano sulla solidità e sulla difesa dei meccanismi primari, sul contenimento del debito e sulle occasioni di espansione economica. C’è un sussulto forte nell’economia azionaria che riflette una capacità del governo di affrontare le questioni più importanti. Non a caso – conclude Guida – l’Italia ha la seconda crescita del prodotto interno lordo europeo e ha un controllo dell’inflazione abbastanza importante, in un contesto globale non facile.
“Le stime a rialzo del Fondo Monetario Internazionale sul Pil dell’Italia confermano l’efficacia della politica economica del Governo e ci spronano ad andare avanti su questa strada e fare ancora meglio” è quanto afferma Giorgia Meloni. “”L’Italia nel 2023 – prosegue Meloni- crescerà più di Germania e Francia e più della media dell’eurozona. Sono risultati che costituiscono la base per la prossima legge di Bilancio, alla quale stiamo già lavorando. In uno scenario complesso continueremo a coltivare la linea dello sviluppo e della prudenza, dello slancio e della stabilità dei conti” conclude il presidente del consiglio.