Pensioni, arriva il bonus Natale: i conti in tasca

I titolari di trattamenti pensionistici che percepiscono l’assegno minimo potranno beneficiare anche quest’anno di quello che è stato ribattezzato Bonus Natale, una cifra che viene in genere corrisposta unitamente alla tredicesima mensilità ordinaria, ma solo nel caso in cui siano rispettate determinate condizioni reddituali.

Introdotto per la prima volta dalla legge finanziaria del 2000, la n.388/2000, il bonus non sostituisce la normale tredicesima, che spetta di diritto a tutti i pensionati senza limitazioni relative al reddito, e non è quindi universale, dato che alcune categorie di pensionati restano escluse. Come detto, inoltre, è necessario rispettare una serie di requisiti, che nel corso degli anni non hanno subito variazioni significative.

Non tutte le tipologie di trattamento pensionistico potranno beneficiare dell’integrazione. Il bonus spetta ai titolari di tutte le pensioni Inps delle gestioni private ed ex Enpals, ma non è previsto per alcuni trattamenti previdenziali ed assistenziali erogati dall’Istituto nazionale di previdenza sociale, come le pensioni di invalidità civile, le pensioni sociali, gli assegni sociali, le rendite facoltative d’inabilità, le rendite facoltative di vecchiaia, le pensioni di vecchiaia e di invalidità della mutualità pensioni a favore delle casalinghe, gli assegni di esodo, le isopensioni.

Si potrà beneficiare dell’importo aggiuntivo qualora vengano rispettate una serie di condizioni, che sono: l’importo annuo dei trattamenti pensionistici, il reddito personale complessivo e il reddito dei coniugi.

Per quanto riguarda il primo parametro, si fa riferimento, nello specifico, ai titolari di una o più pensioni la cui somma risulta inferiore all’importo annuo del trattamento minimo del fondo pensioni lavoratori dipendenti incrementato di 154,94 euro, ovvero dell’importo massimo del bonus. Questa somma spetta ai contribuenti che percepiscono fino a 7.327,32 euro di pensione annua. Il diritto al bonus decade una volta varcata la soglia di 7.482,26 euro l’anno: entro questa cifra, l’importo della somma aggiuntiva sarà pari alla differenza rispetto all’importo della pensione.

Il secondo parametro stabilisce che, nel caso in cui vi siano ulteriori redditi oltre l’assegno pensionistico, il totale non deve superare un importo pari a una volta e mezza il trattamento minimo vigente nell’anno: la soglia è di 10.990,98 euro. Nel caso in cui il beneficiario sia sposato, il reddito coniugale non deve superare un importo pari a tre volte il trattamento minimo vigente nell’anno: in questo caso la soglia è di 21.981,96 euro.

Il bonus viene erogato unitamente alla tredicesima con il cedolino di dicembre: il pagamento sarà disponibile dal primo dicembre 2023, sia presso le banche sia presso Poste Italiane. Qualora si ritenga di averne diritto ma la cifra non viene erogata, è possibile inoltrare istanza sul portale online dell’Inps (clicca qui).

Pubblicato da edizioni24

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