Nuovo rimando di Draghi, slitta ancora il decreto “sostegni”: volano stracci nel governo, aziende appese ad un filo del rasoio

Le imprese possono attendere, i “sostegni” anche, l’unica novità è che stavolta non c’è Conte ma si può sfogare la propria rabbia contro un nuovo premier, Mario Draghi, anche lui incapace di dare risposte immediate alla crisi economica nei giorni in cui il lockdown stringe la sua morsa sull’Italia, sulle famiglie e sulle imprese. E’ ufficiale, purtroppo, la notizia che il via libera del Consiglio dei ministri al decreto Sostegni slitterà alla prossima settimana. Come se ci fosse tempo e modo per stare a piluccare sui cavilli e sui “desiderata” di tutti i partiti che compongono la maggioranza…
Nel decreto “sostegni” è previsto un intervento da 32 miliardi che contiene i ristori per le imprese colpite dal Covid, ma anche misure per le famiglie, come il congedo retribuito per i genitori con figli in Dad. Incomprensioni nella maggioranza, alla base del rinvio, con l’inevitabile slittamento anche della liquifdazione dei ristori, che potrebbe arrivare solo a fine aprile. Ritardi inaccettabili sui quali cala la protesta dei commercianti.

L’approvazione del dl Sostegni, con la nuova tranche di ristori, che inizialmente era attesa per venerdì al Consiglio dei ministri, a meno di clamorosi colpi di scena, verrà dunque posticipata di qualche giorno per integrare le norme arrivate dai dicasteri, come il pacchetto lavoro con le misure per la proroga della Cig.catastrofe economica”. In sintesi: la maggioranza non è d’accordo su nulla o quasi. Un  altro passo falso per il premier Draghi, dopo la scoperta delle consulenze affidate per il Recovery Fund a società private internazionali.

RISTORI. Indennizzi per le attività fino a 5 milioni di euro: per il ristoro si terrà conto del calo di fatturato su base annua e non bimestrale, come trapelato in alcune bozze. O per lo meno questo è il chiarimento giunto dal Mise dopo i malumori delle attività minori. Il ristoro decresce con l’aumento del fatturato (annuo, calcolato sul 2019): al 20% fino a 400mila euro, al 15% fino a 1 milione e al 10% fra 1 e 5 milioni. In ogni caso il sostegno sarebbe compreso fra un minimo di mille euro (2mila per le società) e 150mila euro. Costo complessivo dell’operazione: circa 9,5 miliardi di euro.

IMPRESE. Allo studio per il dl nuove misure per assorbire l’ondata di sofferenze in arrivo. Sul tema dovrebbe svolgersi oggi un incontro tra Cdp, Sace e Mef.

LAVORO. Il pacchetto ‘lavoro’ del dl Sostegni dovrebbe prevedere la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno e l’allungamento a fine anno della Cig Covid-19. Nel decreto potrebbe trovare spazio anche una nuova deroga al dl dignità per facilitare i contratti a termine.

REDDITO. Il dl dovrebbe destinare 1 miliardo al rifinanziamento del Reddito di cittadinanza e dovrebbe prorogare il Reddito

FISCO. Nel Dl Sostegni dovrebbe entrare lo stralcio delle cartelle pre-2015 entro i 5mila euro.

ROTTAMAZIONE P.iVA. In arrivo una rottamazione ad hoc per la partite iva che nel 2020 hanno registrato una diminuzione del volume d’affari superiore al 33% La norma consentirebbe ai beneficiari il pagamento senza sanzioni e interessi delle somme dovute nei periodi di imposta 2017 e 2018.

CARTELLE. Le scadenze per i versamenti legati alle cartelle esattoriali sono sospesi fino al 30 aprile ma dal 1 marzo riparte la macchina della riscossione con la notifica dei nuovi atti. Le scadenze sospese andranno saldate “entro il sessantesimo giorno” dal termine della sospensione. Modificate anche le scadenze per le rate della rottamazione e del saldo e stralcio del 2018.

STAGIONALI. Un ristoro di 1.000 euro per tre mensilità per i lavoratori stagionali e per il comparto turistico.

REDDITI: verrà rifinanziato per 1 miliardo di euro il Reddito di cittadinanza e verrà prorogato il Reddito di emergenza.

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