Non dichiarò le spese elettorali: chiesti due anni di carcere per l’ex presidente Pd della Toscana, Enrico Rossi

La procura di Firenze ha chiesto la condanna a 2 anni per l’ex presidente della Regione Toscana di centrosinistra, Enrico Rossi , accusato di falso ideologico nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità nelle spese sostenute nella campagna elettorale per le elezioni regionali del 2015. Stessa pena richiesta anche per il commercialista Luciano Bachi , che in qualità di mandatario elettorale raccolse i fondi a sostegno della campagna di Rossi . La sentenza è prevista il prossimo 10 novembre. Rossi, secondo l’accusa, avrebbe indotto in errore il collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte di appello di Firenze, dichiarando di aver speso circa 59mila euro per la campagna elettorale, a seguito di contributi ricevuti per circa 70mila euro, mentre avrebbe ricevuto e speso denaro ulteriore per circa 600mila euro, non dichiarato per non superare il tetto consentito dalla legge.

Enrico Rossi è stato alla guida della Regione Toscana dal 2010 al 2020. Esponente comunista, poi aderente al partito democratico, lasciò Largo Nazareno per approdare ad Articolo Uno, salvo rientrare successivamente nel PD ed essere candidato senza successo alle elezioni polit8che e da Enrico Letta. A sconfiggerlo fu un suo omonimo, Fabrizio Rossi, del centrodestra. Prima delle candidatura, l’ex governatore era stato commissario regionale del Pd in Umbria.

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