Mantovano: questo governo non è ricattabile, Giorgia Meloni nel mirino come Berlusconi

Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri e avverte, intervenendo alla festa di Tempi, che questo governo non è ricattabile, tantomeno sulla Giustizia, sottolineando come Giorgia Meloni sia nel mirino, come Berlusconi, di quello che L’ ex-magistrato definisce “partito’ anti-italiano” per lo stesso peccato originale: non essere in sintonia con certi presupposti ideologici

“Per la prima volta dopo anni c’è un governo sostenuto da una maggioranza chiara, intenzionato a rispettare gli impegni assunti in campagna elettorale”, rivendica Mantovano sottolineando che “dovrebbe essere la regola, ma gli ultimi undici anni hanno dimostrato che questa regola non è stata rispettata, avendo avuto governi non espressione di una manifestazione di voto”.

Ma, mette in guardia Mantovano, “c’è un ‘partito’ anti-italiano, che non si presenta alle elezioni, un raggruppamento trasversale con una precisa visione della storia, che pensa che l’Italia sia un paese sbagliato”.

Per questo “il governo Meloni è pericoloso, perché rompe questa logica – dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. – Il paradosso è che siamo accusati di deriva autoritaria quando governiamo in forza dei voti. Silvio Berlusconi è stato il bersaglio numero uno di questo partito fino a che ha governato. Oggi Meloni è nel mirino per lo stesso peccato originale: non essere in sintonia con questi presupposti ideologici”.

Poi Mantovano affronta la questione della “riforma della giustizia in senso garantista” che, dice, “va costruita gradualmente”.

E “questo Ddl è un primo decisivo segnale per ribadire che” – dice l’ex-magistrato – la politica decide, fa le sue scelte senza mettersi al tavolino e attendere la dettatura da parte delle correnti della magistratura associata, pondera e sceglie senza condizionamenti”.

Uno schiaffo a cui ancora, nonostante tutto, cerca di frenare l’azione innovatrice del governo Meloni, soprattutto sulla Giustizia.

“Quando si è insediata alla presidenza del Consiglio, Giorgia Meloni ha detto ‘non sono ricattabile’: questo governo non è ricattabile, a partire dalla giustizia – mette in guardia Mantovano. – A leggere certi giornali sembra che abbiamo smantellato tutti presidi della legalità”.

Tant’è che “tutti i sindaci, inclusi quelli del Pd, hanno salutato con un ‘finalmente’ il varo di una norma” sull’abolizione dell’abuso d’ufficio, ricorda il sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Mantovano anticipa anche i prossimi passaggi che Giorgia Meloni intende affrontare con quel piglio decisionale che le viene riconosciuto anche dagli avversari.

“A luglio – annuncia il sottosegretario – organizzeremo a Roma una conferenza internazionale per parlare di progetti di sviluppo nell’area sud del Mediterraneo e in nord Africa, con i paesi del Golfo disponibili a fare la loro parte”.

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