Ma la Giunta Gualtieri che roba è? Compagni di amici e pure “er Pugile”: sembra Totò dal palco: “amici….” altro che dream team di Cetto Laqualunque

Non è proprio il Dream team di Cetto Laqualunque, ma un po’ lo ricorda. Parliamo della giuntaallestita da Roberto Gualtieri, neo-sindaco della Capitale a furor di astenuti. Ricordate? In campagna elettorale aveva promesso di «far rinascere Roma» in un crescendo di riconquistandi primati che lo hanno visto secondo, in quanto a sogni neo-imperiali, solo al meravijosoEnrico Michetti. Ma mentre questi ha perso e si è ritirato, Gualtieri ha vinto e oltrepassato il sacro limes del Campidoglio. Apposta tutti aspettavano di conoscere la giunta che avrebbe selezionato per riportare l’Urbe a svettare nell’Orbe. Ma mai attesa fu più tradita, almeno a leggere sul Foglio il servizio di Salvatore Merlo. Che un po’ si diverte a fare le pulci al neo-sindaco e, attraverso di lui, a quel Pd imbolsito dal suo mal riposto complesso di superiorità.

«In città – ironizza – è già stata ribattezzata così: “La giunta romanella” (dicesi “romanella” il piatto di pasta riscaldata)». E un po’ ci prende, a leggere i nomi dei nuovi assessori, visto che politicamente parlando sono tutti “figli di…“. A cominciare da Silvia Scozzese, vicesindaca con delega al Bilancio. Gualtieri l’ha spacciata per assessore tecnico, in realtà è entrata in quota Franceschini. Lo stesso che sei anni fa le intimò di abbandonare al suo destino Ignazio Marino ricevendone immediato riscontro. È targato invece Paolo Gentiloni, che lo ebbe con lui a Palazzo Chigi, Tobia Zevi, assessore con delega alla Casa. Nella squadra di Gualtieri c’è gloria anche per il Circolo Aniene. Alla quota del “generone romano” va infatti rapportata la nomina come assessore al Turismo di Alessandro Onorato.

Arriva invece sulle ali del successo elettorale (pieno di preferenze nella Ztl) Sabina Alfonsi. Antropologa di titolo e antiquaria di professione, eppure si occuperà di rifiuti. E Zingaretti? Possibile che il presidente della Regione non abbia il suo assessore di riferimento? Affermativo. Ma non perché si fosse distratto, ma solo perché – più furbo degli altri – ha optato per la casella di capo di Gabinetto. E chi ha piazzato su quella strategica poltrona? Albino Ruberti, noto nel Pd capitolino come er Pugile. Un nomignolo che è tutto un programma. Scrive Merlo che la polizia lo beccò in pieno lockdown a festeggiare in casa di amici. Ci restò male anche perché gli agenti decisero di multarlo senza dare alcun peso al solito “lei non sa chi sono io“. All’epoca era collaboratore di Zingaretti, ora di Gualtieri. E poi vai a chiedere a Roma di «non fà la stupida…».

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