M5S, siamo alle comiche, Conte fa il duro con Casaleggio: “Devi darci i dati degli iscritti”. E Casaleggio gliele canta quattro….

Tra movimento Conte e Casaleggio è guerra aperta. Pomo della discordia il prezioso elenco degli iscritti, custodito gelosamente dalla piattaforma Rousseau. Oggi è il giorno del contrattacco dell’ex premier. Leader in pectore del partito pentastellato. Azzoppato dalla sentenza della Corte di Cagliari (che ha respinto il ricorso di Crimi) e dall’offensiva, lanciate ieri sul Blog delle Stelle da Rousseau.

“Casaleggio per legge è obbligato a consegnare i dati degli iscritti al Movimento, che ne è l’unico e legittimo titolare”, dice l’ex premier intervistato da Repubblica. “Su questo – aggiunge c’è poco da scherzare. Perché questi vincoli di legge sono assistiti da solide tutele. Civili e penali”. Insomma l’ex premier ha fretta di farsi incoronare capo e salvatore dei 5Stelle. E minaccia di farlo con o senza il via libera della piattaforma digitale che imbriglia il progetto di rifondazione.

“Abbiamo predisposto tutto per partire. Siamo pronti”, dice Conte. “Questa impasse sta solo rallentando il processo costituente ma certo non lo bloccherà. Verrà presto superata, con o senza il consenso di Casaleggio”. Poi, l’ultimatum: “Se Rousseau non vorrà procedere in questa direzione, chiederemo l’intervento del Garante della Privacy. E ricorreremo a tutti gli strumenti per contrastare eventuali abusi. Non si può fermare il Movimento, la prima forza politica del Parlamento”.

L’Associazione presieduta da Casaleggio, per ora, non commenta. Ma la no profit che ha in mano le chiavi della piattaforma web pentastellata – come informa l’Adnkronos – non intende retrocedere di un millimetro. Nessuno in questo momento è titolato a chiedere i dati. Il movimento non ha un capo né legale né politico. Lo ha ribadito ieri nero su bianco in un lungo post. Se Rousseau concedesse i dati a Conte violerebbe la legge. Questa la posizione dell’Associazione. Che spinge per l’elezione, come da statuto, del nuovo comitato direttivo a 5. Un ostacolo non da poco per l’avvocato del popolo. E che in questi giorni scorsi ha più volte ribadito che la lista degli iscritti può essere consegnata solo al rappresentante legale. E il tribunale di Cagliari (seguito dalla Corte d’Appello) ha messo in discussione il fatto che il Movimento ne abbia uno in questo momento. Il divorzio orami è nei fatti.

Dopo lo sconcerto dei parlamentari che corre sulle chat è partita la crociata della dirigenza pentastellata a favore di Conte. “Come esponente del Movimento e iscritto che ha pagato regolarmente le quote Rousseau, credo di aver diritto ad esprimere il mio voto per Giuseppe Conte. Su una piattaforma o su un’altra. Il Movimento ha il diritto di utilizzare i dati relativi ai propri iscritti”. Parola del ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.

Per il sottosegretario al Viminale, Carlo Sibilia, il braccio di ferro di Rousseau non fa bene a nessuno. “Questo susseguirsi di provocazioni da parte dell’Associazione deve terminare il prima possibile, si chiuda un accordo nel miglior modo possibile e ognuno vada per la propria strada”. Il deputato Leonardo Penna parla addirittura di “golpe” per ostacolare Conte.

Pubblicato da edizioni24

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