L’odio delle Sardine contro la Ceccardi supera ogni limite

Rieccole le civilissime e coccolatissime sardine pronte a mettere benzina sul fuoco.

Non perdono l’abitudine all’insulto loro che si proclamano gli odiatori dell’odio. Dopo avere incassato il risultato di frenare l’avanzata del centrodestra e di Salvini in Emiilia Romagna, ora si riarmano per la battaglia della Toscana.

Ecco mirare dritto dritto contro la candidata governatrice Susanna Ceccardi. “Lei mira alla pancia”, scrive sui social il movimento di Mattia Santori. Che non si vergogna di comparire sui social dopo avere difeso il migrante che ha arrostito un gatto.

Le sardine, rimaste “in scatola” per tutto il  lockdown, tra liti interni e imbarazzi, ora si preparano a dare linfa al Pd

Il nemico su cui hanno licenza di infierire è quindi  l’ex sindaca leghista di Cascina, sfidante di Eugenio Giani candidato del centrosinistra. Si voterà il prossimo 20 settembre e bisogna far presto ad accatastare insulti e invettive. Mettono uno dietro l’altro un cumulo di sfondoni: “è una politica rampante che ha basato la sua politica su messaggi semplicisti per risolvere questioni molto complesse, mirando alla pancia delle persone piuttosto che alla testa; alimentando lo scontro tra poveri, distribuendo gratuitamente odio verso il prossimo, condividendo fake news”.

Ma l’odio è solo il loro, se ne nutrono come l’aria che respirano. Senza questo “enzima” nessuno se le filerebbe, le Sardine.

Tacciare qualcuno di “messaggi semplicistici” fa ridere:  basta ascoltare uno del loro movimento e l’imbarazzo si taglia col coltello. Solo certi compiacenti conduttori televisivi  hanno fatto delle Sardine delle icone dell’antisalvinismo, facendo assurgere il nulla a dimensione politica. Dunque, aggiungono odio  ad altro odio.

Ecco le altre “critiche” alla Ceccardi: “Ad oggi non abbiamo ancora letto il suo programma elettorale, il nulla, il silenzio di un qualcosa che non esiste e che va avanti a comizi negazionisti del Covid-19 e dichiarazioni imbarazzanti”. Prosegue poi il lunghissimo post di insulti contro la candidata del centrodestra.

In ultimo, ecco la spolverata di antifascismo, che può tornare sempre buona in una Regione cosiddetta rossa. Con la sua dichiarazione “Oggi non ha più senso definirsi antifascista”, ha dimostrato – scrivono le Sardine – di non aver alcun rispetto per la Storia ed i valori del Paese. Ormai vi conosciamo cari leghisti, è sempre la solita storia: la vergogna non ha mai fine e voi giocate a fare i forti solo con i più deboli: noi di chihuahua ne abbiamo abbastanza, di cialtroni non ne parliamo neanche, ma di voi e della vostra politica dell’odio non ne vogliamo proprio sapere!” .

Ecco,  la democrazia dei pesciolini è servita: odio per l’avversario e offese sui social. Il movimento ormai ormai alla frutta tenta di dare  ossigeno  a un centrosinistra terrorizzato di perdere. Sembra la strada migliore per affondare.

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