“Lo sport contro le devianze”: così parlava la Lamorgese nel 2021. E ora fate come gli struzzi: nascondete la testa sotto la sabbia

Ridicoli tutti. Tutti coloro che sul termine “devianze” giovanili hanno tentato di demolire Giorgia Meloni che assumeva lo sport e il suo potenziamento strutturale nel programma dell’ipotetico governo che verrà. Di sport come strumento di lotta alle “devianze” giovanili aveva parlato con gli stessi temini identici il ministro dell’Interno Luciana LamorgeseEra il giugno del 2021. Ditelo a Letta, Boldrini & Company. Se termine discriminatorio è, allora anche il governo di cui fanno parte lo è. E attendiamo  un tweet di Letta anche contro la titolare del Viminale. Se non è discriminatorio, non lo è per nessuno, da qualunque pulpito venga espresso il concetto. I due pesi  e le due misure è metodo odioso e incivile. La sinistra in tutte le sue sfaccettature non è più credibile.

Era il 23 giugno 2021 quando  la titolare del Viminale interveniva alla firma del protocollo d’intesa tra polizia e Sport e salute Spa; insieme al sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali. In quell’occasione, l’ex prefetto di Milano lodò le iniziative di “riqualificazione degli impianti sportivi nelle periferie e nelle aree geograficamente disagiate”; in quanto tali interventi “costituiscono un efficace fattore di prevenzione dei fenomeni di illegalità e devianza giovanile. E contribuiscono a superare, con l’inclusione sociale, le situazioni di degrado urbano”. Avete letto bene. Quando di devianze parlava Lamorgese, nessuno fiatava. Ne parla la Meloni e schizza il veleno: Letta schiuma di rabbia con l’hashtag “viva le devianze”. La Boldrini parla di “idea da Ventennio”. Magi di +europa ha osato affermare che la Meloni “pensa alla razza ariana”. Andate a nascondervi tutti. Figure grottesche.

A rinfrescare la memoria agli avversari è stato Guido Crosetto. Pubblicando su Twitter uno screenshot dell’iniziativa ministeriale della Lamorgese. Allora, se la sinistra ha qualcosa da ridire sul programma di FdI e sui termini in esso contenuti “citofoni” al  ministro dell’Interno dei governi Conte 2 e Draghi. La ministra affermava  lo stesso concetto caro alla leader di FdI presentando il protocollo d’intesa per promuovere l’attività sportiva come «portatrice di valori umani e sociali». Lamorgese lodava le iniziative di «riqualificazione degli impianti sportivi nelle periferie e nelle aree geograficamente disagiate». Dato che costituiscono – lo ripetiamo- «un efficace fattore di prevenzione dei fenomeni di illegalità e devianza giovanile». Ma che modo balsano e penoso di fare politica.

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