Libera-Migranti, “Si può impugnare”. Nordio annuncia il ricorso contro il provvedimento 

Continua a far discutere il provvedimento con cui non è stato convalidato il trattarnto per alcuni migranti del centro di Pozzallo. La decisione del giudice del Tribunale di Catania ha infiammato il dibattito della politica: il centrodestra ritiene che si tratti di un’invasione di campo e di una scelta ideologica; la sinistra invece si schiera dalla parte delle toghe e spara a zero contro la maggioranza. Mentre proseguono le polemiche Carlo Nordio ha confermato l’intenzione del governo guidato da Giorgia Meloni di impugnare la decisione intrapresa dal giudice Iolanda Apostolico ormai al centro dell’attenzione mediatica.

Il ministro della Giustizia, intervenuto a margine della visita all’ex carcere di Perugia, ha fatto sapere di aver letto il provvedimento e – dal suo punto di vista – “ci sono fondati elementi di impugnazione”. Pertanto è assai probabile (se non certo) che si imboccherà la strada del ricorso in Cassazione di concerto con il ministero dell’Interno. “È un provvedimento come tutti gli altri impugnabile, credo che lo impugneremo”, ha affermato il Guardasigilli.

Nelle ultime ore il provvedimento è finito al centro degli studi e delle valutazioni del caso. Le parole di Nordio, che di certo ha una indiscutibile esperienza nel campo della magistratura, lanciano segnali di speranza per il governo che è determinato nel portate avanti la stretta contro i migranti irregolari. L’esecutivo di centrodestra è convinto che puntando sulle strutture di trattenimento di richiedenti asilo provenienti da Paesi sicuri si potrà verificare la presenza o meno dei requisiti per riconoscere lo status di rifugiato. E ovviamente, in caso di esito negativo, accelerare con l’espulsione del soggetto.

Di recente anche Matteo Piantedosi aveva ribadito la volontà di impugnare il provvedimento del tribunale di Catania: “Faremo ricorso contro la sentenza di Catania e faremo valere le nostre ragioni”. Un passo certamente importante è stato il confronto con i suoi consiglieri giuridici per approfondire il tutto. Il ministro dell’Interno, dopo aver letto l’atto, si è detto certo della presenza di ragioni da sostenere. Il titolare del Viminale ha anche voluto porre l’attenzione sul fatto che il governo non arretrerà di un passo, proseguendo invece lungo la rotta che porta al contrasto dell’immigrazione irregolare: “Cercheremo di rimpatriare attraverso le procedure accelerate che sono previste dalle leggi nazionali ed europee, il trattenimento è solo uno strumento in più per questo tipo di procedure”.

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