L’ennesima egregia impresa di un Uomo forte di nome Carlo Calcagni

“La corsa del Centenario” per l’indomito spirito del Colonnello Carlo Calcagni.

Carattere forte, introverso, ostinato.

Il Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano Carlo Calcagni ha appena smontato il suo “triciclo volante”, per ritornare nel suo amato Salento, dopo aver percorso le ultime due tappe della Run for Sla (da Canneto sull’Oglio a Verona e da Verona a Venezia), ed è immediatamente pronto per rimontarlo.

Ogni singola pedalata di Carlo è alimentata dalla voglia di celebrare la forza e la bellezza della vita, anche in nome del ricordo, sempre vivo, di tanti colleghi che hanno perso la vita nell’adempimento del dovere.

“Avere al mio fianco l’UNUCI, l’Unione Nazionale degli Ufficiali in congedo d’Italia, è stato un grando onore per me e motivo d’orgoglio – afferma Calcagni – ma questo mi ha fatto capire, ancora di più, quanto sia importante la mia testimonianza di vita per tutti quelli che si sentono soli e persi davanti alle difficoltà e che, grazie al mio esempio, riescono a trovare la forza ed il coraggio per affrontare le proprie paure, tornando a vivere con passione la propria esistenza stravolta dalla disperazione. L’unico modo per andare avanti, è andare avanti. Dire: lo posso fare, anche quando sai che non puoi.”

Questa è la filosofia di vita del soldato, dell’atleta e del sognatore Calcagni.

Questo è l’imperativo “MAI ARRENDERSI” dell’Uomo Carlo!

Ma lui riesce a sorprendere tutti, anche quando nessuno se lo aspetterebbe.

Sarebbe troppo semplice nonché scontato montare in sella e costeggiare lunghe distese di finissima sabbia bianca, contornate dall’azzurro mare limpido e cristallino, lasciandosi accarezzare dalla brezza soave di un delicatissimo Zefiro.

Al triciclo collega, infatti, una carrozzina, su cui riesce a sistemare il suo deambulatore Alinker, per raggiungere così la meta di un’altra audace impresa, di cui è stato protagonista domenica 17 settembre: l’ennesima di un lunghissimo infinito elenco!

Si tratta della “Corsa del Centenario”, manifestazione organizzata nell’ambito degli eventi pianificati per festeggiare i 100 anni della costituzione dell’Aeronautica Militare, svoltasi presso l’Aeroporto “F. Cesari” di Galatina, in provincia di Lecce.

L’evento è stato organizzato dall’ASD “Podistica Soletum”, in collaborazione con il 61° Stormo e il 10° Reparto Manutenzione Velivoli dell’Aeronautica Militare, su autorizzazione del Comitato Provinciale FIDAL di Lecce.

Una zona militare che ha consentito di oltrepassare i suoi “limiti invalicabili”, aprendo i suoi varchi all’esterno e accogliendo così nei suoi ben delimitati perimetri la comunità civile tutta, coniugando Sport e Solidarietà.

La quota di partecipazione dei podisti è stata, infatti, devoluta all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) nell’ambito dell’iniziativa benefica “Un dono dal cielo per AIRC”, promossa dall’Aeronautica Militare in collaborazione con l’Associazione Arma Aeronautica, che accompagnerà per tutto il 2023 le iniziative legate alle celebrazioni per il Centenario della Forza Armata.

L’iniziativa benefica ha raccolto donazioni volontarie, che andranno a finanziare la fornitura di apparecchiature altamente tecnologiche e di ultima generazione per IFOM, l’Istituto di Oncologia Molecolare di AIRC.

Dieci chilometri di corsa competitiva e quattro di corsa non competitiva per dire “SÌ” alla Vita, alla passione per lo Sport, all’amore per il prossimo.

A proposito di amore per gli altri, il Colonnello Calcagni ha voluto dedicare la sua vittoria assoluta, dopo aver completato il percorso in 31′ 43″, proprio alla bimba di 5 anni che sabato pomeriggio è diventata un angelo del Cielo, avendo trovato la morte nel tragico incidente di Caselle Torinese.

“Egregio” è l’esempio del Colonnello.

“Egregio” è il suo operato quotidiano, in equilibrio instabile su un filo d’acciaio, proprio come il titolo del suo libro autobiografico “Pedalando su un filo d’acciaio”, tra terapie, interventi, allenamenti, attività solidali, motivazionali, di sensibilizzazione e divulgazione.

“Egregio” è l’impegno che gli permette di affrontare “sfide impossibili” e di realizzare continuamente grandi imprese.

Già, proprio così!

“Egregio”: ex-grege, “fuori dal gregge”, fuori dalla massa, fuori dal comune, fuori dall’ordinario.

“A egregie cose il forte animo accendono l’urne de’ forti” scriveva Ugo Foscolo nel carme Dei Sepolcri.

“A egregie cose il forte animo accende l’esempio di un forte” potremmo parafrasare, pensando all’esempio di forza, coraggio, vitalità, amore e passione per la Vita di un Uomo “forte” come il Colonnello Calcagni.

Germe di speranza per molti disperati, seme di fiducia per tanti sfiduciati, àncora di salvezza per tanti naufraghi nel mare tempestoso della burocrazia che disumanizza, avvolti come sono dalle carte fredde, che li etichettano con un numero di protocollo, e non da calorosi abbracci che restituiscano loro la dignità di esseri umani.

“Uscire dal gregge” vuol dire distinguersi, per bontà, bellezza d’animo, profondità di sentimenti autentici.

“Stare fuori dal gregge” vuol dire non omologarsi al Sistema, ma fare il proprio dovere lasciandosi guidare nelle proprie azioni, sempre, dai propri princípi di onestà, rettitudine e integrità morale.

Carlo Calcagni, “ex-grege”, dimostra ogni giorno tutto questo.

“Se vuoi che qualcuno faccia qualcosa, inizia a farla tu per primo e dimostra a tutti come si fa!”
www.carlocalcagni.it

Pubblicato da edizioni24

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