Daniele: “Decreto rilancio?” 700 pagine ostrogote solo per riempire la bocca a Travaglio e alle prime pagine del Fatto. Ma dopo 3 mesi, sodi zero!

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By Gaetano Daniele

Dopo 3 mesi di nulla, a parte la mancia dei 600 euro a poco più della metà degli aventi diritto, si continua a rimandare i decreti.

Siamo quasi a metà maggio, e ci sono ancora utenti che aspettano la mancia di 600 euro promessi dal Premier Giuseppe Conte e dal Presidente dell’Inps Pasquale Tridico di marzo.

Sono stati 3 mesi di proclami, bocche piene e promesse che sono servite solo a riempire le prime pagine del Fatto Quotidiano di Marco Travaglio, che in cambio ha avuto per una sua collaboratrice, la nomina in Enel. Ma fatti e soldi zero.

Non sono stati all’altezza nemmeno di mantenere fede all’invio di mascherine a 0.50 centesimi come promesso dal Commissario Arcuri, che subito ha scaricato la colpa ad altri. Il solito scaricabarile all’italiana. Il colpevole c’è ma non si vede. E a proposito di soldi alle imprese: nulla. Zero carbonella. Solo chiacchiere. Ma sorridono. In TV sembrano tanti Cristoforo Colombo appena rientrati dalla scoperta dell’America. Sono 3 mesi che sento parlare di miliardi quasi mi sono convinto di vivere di rendita, ma poi guardo Di Maio e mi sveglio dal sonno.

Quello che doveva essere il decreto aprile ormai speriamo sia maggio e che non slitti a giugno. Ritardi, bozze, indiscrezioni, riunioni dei ministri convocate e poi rimandate. Una vera carneficina mentre 270mila imprese rischiano di fallire, quando altre hanno già abbassato la serranda.

700 pagine di decreto per prendere solo altro tempo. Tra l’altro scritte in lingua ostrogota. Bastavano quattro norme per erogare contributi a fondo perduto soprattutto per le micro imprese e garantire l’immediato pagamento per la cassa integrazione e di bonus da aumentare da 600 a 1000 euro. Invece no. Speriamo non sia l’ennesimo bluff.

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