Lampedusa, il complotto: della Boldrini alla Meloni

Quanto successo sull’isola di Lampedusa, da giorni assediata da centinaia di migranti, sarebbe stato parte di un diabolico piano della premier Giorgia Meloni per attirare attenzione sul tema delicato dell’immigrazione nel nostro Paese. A sostenere questa curiosa tesi è Laura Boldrini, che sul suo profilo su X ha scritto: “Aver lasciato per giorni migliaia di migranti in condizioni disastrose e umilianti e aver messo i lampedusani in una situazione di enorme disagio aveva come unico e cinico obiettivo quello di creare il caos sull’isola così da attirare l’attenzione e alzare i toni, visto che con gli strumenti diplomatici, politici e istituzionali Meloni non è stata in grado di ottenere alcun risultato”. Un’accusa molto grave.

La dem, poi, proprio come la segretaria Elly Schlein, ha spiegato che “in Europa, la premier non fa l’unica cosa che dovrebbe, ovvero chiedere la ridistribuzione  dei migranti perché questo significherebbe andare contro i suoi alleati del gruppo dei conservatori europei (in particolare il Pis polacco e Vox spagnolo) di cui lei è la leader. E significherebbe anche scontrarsi con il suo amico Orbán, che proprio non ne vuole sapere niente”.

Secondo la Boldrini, “l’Europa non può e non deve fare accordi con gli autocrati dei Paesi del Nordafrica che non rispettano i diritti umani e calpestano le libertà politiche e civili”. E infine dà lei la soluzione: “Se vogliamo davvero affrontare il tema delle migrazioni in modo serio e strutturale, bisogna stabilizzare dal punto di vista democratico ed economico i Paesi di origine e di transito, bisogna cambiare il regolamento di Dublino che penalizza i paesi di primo approdo come l’Italia – cosa che la destra non vuol fare – e bisogna aprire canali legali di arrivo in Italia e negli altri paesi europei”. Poi un appello: “Al governo Meloni dico: basta propaganda sulla pelle dei migranti e sulle spalle dei lampedusani”.

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