La storia di Donne, famiglia, Napoli: Netflix lancia “La vita bugiarda degli adulti” (Video)

Elena Ferrante è un nome ormai molto conosciuto anche al di là dei semplici confini nazionali. L’autrice dall’identità misteriosa, che è stata pubblicata da Edizioni E/O, ha raggiunto la fama internazionale con la saga de L’amica geniale, ma i suoi libri hanno continuato ad essere materiale per trasposizioni nel regno della settima arte, come La figlia oscurache è stata portata sul grande schermo da Maggie Gyllenhall. Non sorprende quindi nessuno che Netflix abbia deciso di investire sulla trasposizione dell’ultima fatica letteraria della scrittrice, La vta bugiarda degli adulti. La serie, composta da sei episodi in totale, debutterà sul colosso dello streaming on demand il prossimo 4 gennaio.

La storia è quella di Giovanna (Giordana Marengo), un’adolescente napoletana che vive al Vomero, con la sua famiglia di borghesi di sinistra, come descrive la sua voce fuori campo. Un giorno, ascoltando in segreto una conversazione tra i genitori, sente suo padre (Alessandro Preziosi) descriverla come la misteriosa zia Vittoria, di solito considerata brutta, “un mostro”. Per Giovanna quello è un momento di rottura: finisce l’idealizzazione del padre e, in generale, dei suoi genitori e comincia la fascinazione per una donna che è stata cancellata dalle foto di famiglia. Per cercare di capire se stessa e i cambiamenti che le attraversano la mente, Giovanna andrà proprio alla ricerca di Vittoria (Valeria Golino).

Quando si diventa un’autrice famosa grazie a una saga letteraria diventata anche uno dei maggiori successi della televisione nostrana, il rischio che si corre con maggior costanza è quella di vedere ogni opera successiva venir paragonata a quello che è considerato il capolavoro. E questo è quello che succede anche con La vita bugiarda degli adulti. Dall’ambientazione napoletana al tema che ruota intorno al tema della smarginatura, ma anche della rottura con la famiglia di nascita per cercare di identificare se stessi attraverso una costruzione più consapevole, la nuova opera in arrivo su Netflix si presta quasi con facilità a un paragone con L’amica geniale. Ma questo confronto, come avviene quasi sempre con ogni paragone, rischia di limitare il giudizio sulla nuova serie televisiva e di non rendere giustizia a La vita bugiarda degli adulti. Perché se è pure vero che quest’ultima ha dei richiami alla tanto famosa tetralogia, è pur vero che l’opera di Elena Ferrante rispecchia soprattutto la cultura e l’immaginario della scrittrice e, dunque, è passabile di richiami e rimandi a quel tipo di mondo che la Ferrante ha messo su carta e che ora, con la nuova serie Netflix, ha trasformato in un evento di intrattenimento.

Per cui chi cerca un’opera uguale aL’amica geniale rimarrà deluso, così come saranno deluse le aspettative di chi si attendeva un’opera del tutto diversa. La vita bugiarda degli adulti si posiziona in realtà a metà strada, in una sorta di terra di nessuno, che è incentrata soprattutto sul disgretolamento dei misteri e dei segreti che si celano dietro la maschera della virtù di una famiglia apparentemente perfetta ma che non perde tempo a mostrare le proprie crepe e le proprie incoerenze. Mentre Giovanna costruisce se stessa, il mondo intorno a lei crolla, si evolve, mostra il suo vero volto e tutto ruota intorno a questa ragazza che, allo stesso modo, si sgretola per le parole crudeli di un padre che riteneva amorevole e che poi cerca di rimettersi in piedi come meglio può, con le proprie paure e gli errori che colleziona, sospinta anche dalla voce della zia Vittoria, altra protagonista della serie. Valeria Golino mostra forse una delle interpretazioni migliori della sua carriera: il suo è un personaggio magnetico, stratificato, da cui è difficile distogliere lo sguardo e che riesce a “duettare” benissimo con la giovane e già credibilissima Giordana Marengo, che è la vera punta di diamante della serie.

Pubblicato da edizioni24

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