La sinistra supera se stessa sugli scafisti, e Cappellini corregge pure il Papa: “trafficanti di esseri umani” è concetto di destra…

Scafisti brava gente… almeno per la sinistra. Pare assurdo ma è proprio così. I cattivi stanno solo al governo. Gli scafisti sono mossi anche loro dalla disperazione. Pare incredibile ma  questa assurda tesi a sinistra comincia a trapelare e in modo neanche tanto velato. C’è la scrittrice Ginevra Bompiani, per esempio. Personaggio intriso di serenità e buon senso, quella che disse che l’entourage di Meloni era fatto di nazisti per intenderci. Ebbene lei, battibeccando in tv con Alessandro Sallusti, sugli scafisti se ne esce così: “Papa Francesco ha detto che bisogna fermare i trafficanti di uomini e i trafficanti di uomini non sono gli scafisti. Gli scafisti sono dei disgraziati che vengono messi nelle navi e incorrono negli stessi pericoli dei migranti per quattro soldi”, conclude la scrittrice, “i trafficanti sono delle organizzazioni che prendono un sacco di soldi. Gli scafisti sono dei prezzolati”.

Capito? Pur di non riconoscere che il Papa ha espresso un concetto tante volte ribadito a destra e in particolare dalla premier Giorgia Meloni, la Bompiani cambia le carte in tavola e “salva” gli scafisti, accomunando la loro sorte a quella dei migranti. Un ragionamento che si commenta da sé. Ma non è sola in questo delirio, la Bompiani. La tesi bislacca secondo cui gli scafisti sarebbero anche loro brave persone spinte da necessità aveva fatto la sua apparizione tempo fa sul Riformista. Un anticipo della deriva imboccata nelle ultime settimane da Piero Sansonetti.

Di rinforzo c’è anche un tweet più attuale di Stefano Cappellini, appassionato eskimo in redazione in forza a Repubblica, che su Twitter se ne esce così: “L’espressione “trafficanti di esseri umani” è di per sé un’invenzione narrativa della destra, un’arma di distrazione: i migranti non si fanno “trafficare” dagli scafisti, vogliono un futuro per sé e i loro figli e usano i mezzi che restano quando ogni porta è chiusa”. E si capisce, dunque, che Cappellini è un po’ irritato con papa Francesco, il quale anziché attaccare il governo come un qualunque strillone progressista ha mirato ai nuovi scafisti. E come si è permesso? Meno male che c’è Cappellini a vigilare, a correggere, a farci capire come si usa il politicamente corretto anche nella cronaca delle tragedie.

Tra le tante reazioni alla lezioncina di Cappellini quelle ironiche sono le migliori. Commenta un utente: “L’espressione “spacciatori” è di per sé un’invenzione narrativa della destra, un’arma di distrazione: i drogati non vogliono dare soldi agli spacciatori, vogliono uscire dalla realtà e usano i mezzi che restano quando ogni porta è chiusa…”. Mai dare idee così chiare alla sinistra, però. Potrebbero approfittarne.

Pubblicato da edizioni24

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