Italia in allerta per la guerra in Israele, “ragionare sui riservisti militari”

L’esercito israeliano isola Gaza City, Tel Aviv cinge d’assedio gli ospedali del centro considerati le “coperture” di Hamas. Scontro tra Onu e Netanyahu: “Strage di bambini”, “vergognoso”.

Ore 11.42 – Israele, il coordinatore per la liberazione degli ostaggi 
L’ex ambasciatore israeliano Alon Roth-Snir è stato designato coordinatore degli sforzi internazionali per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il Ministero degli Esteri israeliano. Roth-Snir è stato ambasciatore in Norvegia e vice direttore generale del dipartimento Affari strategici del Ministero degli Esteri israeliano. Il coordinatore sarà un “canale di aiuto e di dialogo” per le famiglie degli ostaggi per qualsiasi esigenza. Lo riferiscono i media israeliani. 

Ore 11.28 – Gb e Giappone, “pausa umanitaria” 
I ministri degli Esteri e della Difesa di Giappone e Gran Bretagna hanno chiesto a Israele il rispetto del diritto internazionale nella guerra contro Hamas e una “pausa umanitaria” che permetta l’entrata degli aiuti nella Striscia di Gaza. I ministri degli Esteri Yoko Kamikawa e James Cleverly, e i titolari della Difesa dei due Paesi, Minoru Kihara e Grant Shapps, hanno rilasciato questa dichiarazione congiunta al termine della riunione tenuta oggi a Tokyo prima del vertice tra i ministri degli Esteri del G7. I quattro ministri hanno ribadito la “inequivocabile condanna” degli attacchi terroristici di Hamas di un mese fa e hanno reclamato la “immediata liberazione di tutti gli ostaggi” catturati, riconoscendo “il diritto di difendersi” di Israele ma “in accordo con le leggi internazionali”, per cui auspicano “una pausa umanitaria” che permetta la somministrazione di alimenti, farmaci, acqua, energia elettrica e combustibile agli abitanti della Striscia di Gaza “il più presto possibile”. I quattro ministri hanno inoltre sottolineato che “la soluzione dei due Stati” continua a essere “l’unica strada possibile” per la pace e la stabilità nella regione. 

Ore 11.02 – Carro armato israeliano colpisce cellula di Hezbollah in Libano  
Un carro armato delle Forze di difesa di Israele (Idf) ha attaccato una “cellula terroristica” nel sud del Libano “che tentava di lanciare un missile anticarro verso il territorio israeliano vicino alla zona di Shtula”. Lo hanno riferito le stesse Idf in una nota. In precedenza, i militari israeliani hanno attaccato anche una postazione del movimento sciita libanese Hezbollah, al fine di eliminare una minaccia. Finora, un totale di 63 combattenti di Hezbollah è stato ucciso negli scontri con le Idf. Domenica scorsa, 5 novembre, quattro civili, tre ragazze e una donna, sono morte in un presunto bombardamento di Israele nel Libano meridionale. Anche un civile israeliano è stato ucciso nella stessa giornata in un presunto attacco di Hezbollah nel nord di Israele. 

Ore 10.36 – “Errore di Nasrallah segnerebbe il destino del Libano” 
Il leader di Hamas “Yahia Sinwar ha commesso un errore a Gaza e ha segnato il destino di Hamas e il destino di Gaza. Se Nasrallah commetterà un errore, segnerà il destino del Libano”, ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in un’audizione speciale alla Commissione per gli affari esteri e la sicurezza della Knesset parlando del leader di Hezbollah, scrive Haaretz. 

Ore 10.19 – Crosetto, “ragionare sull’attivazione dei riservisti militari in caso di emergenza” 
In vista degli scenari futuri, andrebbe fatto un ragionamento sull’attivazione di una riserva, in caso di emergenza, ovvero di guerra. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, in audizione e davanti alle commissioni Difesa della Camera e Affari Esteri e Difesa del Senato. Il ministro ha citato gli esempi di Israele e Svizzera, con un addestramento costante dei riservisti. Si tratta di “una sfida più parlamentare che di ministero”, perché “la riserva più facile da attivare e’ quella delle forze di polizia”, coloro che “sono già formati ad attivita’ di sicurezza”. (Res) NNNN

Ore 10.11 – Crosetto, “attrezzati per essere pronti a tutto” 
“Abbiamo mandato fin dall’inizio una nave a Cipro, pronta ad imbarcare chiunque ne avesse necessità, compresi i civili. Abbiamo due navi dell’operazione ‘Mare sicuro’ spostate verso Israele, per lo stesso motivo, arriverà un ospedale. Abbiamo attrezzato tutto il contorno per affrontare la situazione peggiore sperando che non accada nulla di grave. Ci siamo attrezzati per essere pronti a tutto”. Lo ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rispondendo a una domanda sulla situazione in Medio Oriente nel corso di una audizione davanti alle commissioni Esteri e Difesa incentrata sul documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2023-2025. “L’Italia sta facendo la sua parte – ha ribadito il ministro – abbiamo allestito un nave con un ospedale in grado di fare interventi chirurgici e stiamo organizzando un ospedale da campo da mettere vicino a Gaza: la cosa più giusta da fare e’ separare Hamas dal popolo palestinese, lo dico dall’inizio, bisogna provare a risolvere nel più breve tempo possibile questa crisi”.  

Ore 10.06 – Unrwa, “a Gaza tragedia colossale” 
Una “tragedia umanitaria di dimensioni colossali”. Così l’Unrwa, l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, parla della Striscia di Gaza, controllata da Hamas, a un mese dal terribile attacco del gruppo in Israele, che ha fatto scattare le operazioni israeliane nell’enclave palestinese. “Da un mese la popolazione nella Striscia di Gaza si vede negare gli aiuti, vede morte e si vede cacciata dalle proprie case per i bombardamenti. Una lotta quotidiana per trovare pane e acqua – si legge in un post sul social X – I blackout isolano le persone dai loro cari e dal resto del mondo. Si tratta di sfollamenti forzati e di una tragedia umanitaria dalle dimensioni colossali”. Ieri l’Unrwa ha denunciato l’uccisione di 88 persone del suo staff dall’inizio delle ostilità.

Ore 9.19 – Israele intercetta missile yemenita oltre atmosfera terrestre 
Israele ha intercettato domenica un missile yemenita oltre l’atmosfera terrestre, scrive il quotidiano Figaro sottolineando che si tratterebbe di una prima volta nella storia militare mondiale: mai prima d’ora si erano svolti combattimenti oltre il limite di circa 100 chilometri, chiamato linea Kármán, che delimita l’atmosfera terrestre dallo spazio. I ribelli yemeniti hanno rivendicato il lancio del missile contro Israele ieri. Il missile a lungo raggio – circa 2.200 chilometri separano Israele dallo Yemen – è stato abbattuto fuori dall’atmosfera grazie a un intercettore Arrow 2. 

Ore 8.43 – Onu, niente accordo sulle “pause umanitarie” 
Non c’è stato accordo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per una risoluzione sulla guerra tra Israele e Hamas: malgrado le oltre due ore di discussioni a porte chiuse, le differenze sono rimaste tra chi, come gli Stati Uniti chiede “pause umanitarie”, e chi un “cessate il fuoco umanitario” per fornire aiuti disperatamente necessari e prevenire altre morti civili a Gaza. “Abbiamo parlato di pause umanitarie e siamo interessati a proseguire”, ha dichiarato il vice ambasciatore degli Stati Uniti Robert Wood ai giornalisti dopo l’incontro: “Ma ci sono disaccordi all’interno del consiglio sul fatto che questo sia accettabile”. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, aveva detto ai giornalisti di volere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza e la fine della “spirale di escalation” già in corso nella Cisgiordania occupata, in Libano e dalla Siria all’Iraq e allo Yemen. 

Ore 7.51 – Russia: parole su atomica pongono domande su arsenale Israele 
La dichiarazione del ministro israeliano per gli Affari e il patrimonio di Gerusalemme, Amihai Eliyahu, sulla possibilità di utilizzare una bomba nucleare nella Striscia di Gaza ha sollevato molte domande a proposito dell’arsenale nucleare dello Stato ebraico, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. “Ciò ha sollevato un gran numero di domande. Domanda numero uno: si scopre che stiamo ascoltando dichiarazioni ufficiali sulla presenza di armi nucleari?” e poi “dove sono le organizzazioni internazionali, dov’è l’Aiea, dove sono gli ispettori?”, ha detto a Solovyov Live scrive Ria novosti. 

Ore 7.28 – Mezzaluna rossa, attacco israeliano vicino all’ospedale al-Quds 
La Croce Rossa palestinese ha denunciato che Israele ha attaccato dall’aria in una zona vicino all’ospedale Al-Quds di Gaza City. Nel frattempo i servizi di soccorso a Gaza, l’enclave palestinese governata da Hamas, hanno reso noto che una ventina di persone sono rimaste uccise in un attacco israeliano a Rafah, la localita’ nel Sud della Striscia dove sono raccolti i palestinesi in fuga da Gaza City. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz. 

Ore 7.02 – Germania, “rischio di attacchi nella Notte dei cristalli” 
I siti ebraici in Germania rischiano di essere oggetto di attacchi in occasione dell’85mo anniversario della Notte dei cristalli, il pogrom attuato dalla dittatura nazista tra l’8 e il 9 novembre 1938. E’ l’avvertimento del ministero dell’Interno tedesco, come riferisce il quotidiano “Handelsblatt”. In particolare, il dicastero ha affermato di non poter escludere “eventi filopalestinesi, compresi quelli volti a invertire i ruoli di carnefice e vittima nella guerra contro Israele” mossa dal movimento islamista Hamas, che controlla la Striscia di Gaza. Inoltre, possono esservi “attivita’ dimostrative senza preavviso” con reati come “insulti, incitamento all’odio e danni alla proprieta’” presso istituzioni e luoghi di culto ebraici. Intanto, vengono “osservate molto attentamente” le ripercussioni per la situazione della sicurezza in Germania dell’attacco terroristico di Hamas contro Israele. Al riguardo, il ministero dell’Interno tedesco ha evidenziato: “Stiamo combattendo il disgustoso antisemitismo e l’islamismo che stiamo vivendo in questi giorni con tutti i mezzi dello Stato”. In occasione dell’85mo anniversario della Notte dei cristalli, il Consiglio centrale degli ebrei in Germania (Zdj) ha organizzato una commemorazione a Berlino a cui parteciperanno il cancelliere Olaf Scholz e il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier. 

Ore 6.45 – “50 palestinesi arrestati in Cisgiordania” 
Almeno 50 palestinesi sono stati arrestati nelle operazioni di sicurezza delle Forze di difesa israeliane (Idf) in Cisgiordania. Lo si apprende dall’emittente panaraba di proprietà saudita “Al Arabiya”. Come riferisce l’agenzia di stampa palestinese “Wafa”, gli scontri più aspri si sono verificati a Tulkarem, nel nord-ovest della Cisgiordania, e nel suo campo profughi, dove sei palestinesi sono rimasti feriti negli scontri con le Idf, che all’alba di questa mattina hanno effettuato la seconda incursione nella città in 24 ore. 

Ore 2.52 – “Ucciso un comandante di Hamas” 
L’esercito israeliano ha eliminato Wael Asefa, comandante del battaglione Deir al-Batah di Hamas e tra gli artefici dell’incursione islamista in territorio israeliano dello scorso 7 ottobre. Lo riferisce il profilo X delle Israel Defence Forces. 

Ore 1.25 – Netanyahu, “dopo la guerra Israele responsabile della sicurezza a Gaza” 
Al termine della guerra contro Hamas, Israele si assumera’ “la responsabilità complessiva della sicurezza della Striscia di Gaza”. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. 

Pubblicato da edizioni24

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