In casa Pd volano le statue. Lo scontro è tra Scotto e De Luca: “Volgare, un’offesa ai militanti”

Un Partito democratico allo sbando. Da mesi il fuoco amico si abbatte sui dem. Prima Vincenzo De Luca contro Elly Schlein, poi i malumori espressi da Nicola Zingaretti. E ora a prendersela con il governatore della Regione Campania è Arturo Scotto. Il deputato non le manda a dire al compagno di partito ed esordisce così: “Ho deciso da tempo di non commentare le dichiarazioni del Presidente De Luca. Mi piace la politica come spazio della battaglia delle idee, non come luogo in cui ingaggiare risse. Che non fanno bene al partito al quale sono convintamente iscritto oggi”.

Da qui il riferimento al governatore dem: “Proprio come Vincenzo De Luca. Tuttavia, liquidare, durante una intervista a un podcast ’Muschio selvaggio’, l’esperienza di Articolo Uno come una ’pu***ata politica non solo rappresenta un’espressione violenta e volgare – che non andrebbe usata nemmeno contro il peggior nemico – ma un’offesa a migliaia di militanti che hanno gratuitamente e generosamente tenuto aperto negli anni un punto di vista politico. Verso cui pretendo rispetto”.

D’altronde De Luca, che del Pd fa parte, non si è risparmiato. A partire dalla sua leader. “I contenuti programmatici della Schlein sono flebili. E la dialettica? Peggio”, ha detto senza peli sulla lingua per poi prendersela con il gruppo dirigente da lui definito “di anime morte, di anime morte che non rappresenta nulla né sul piano territoriale, né sul piano sociale e spesso nemmeno sul piano della grammatica e della sintassi”.

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