Il sondaggio La7 incorona Giorgia Meloni: FdI sfiora il 21 per cento e si attesta primo partito. Sprofondo rosso per il M5s

Fratelli d’Italia in testa in caso di elezioni. Il sondaggio di Swg per il tg di La7 mostra un Paese che alle urne sceglierebbe il partito di Giorgia Meloni, che porterebbe a casa il 20,8% dei voti, seguito dalla Lega Nord con 20,2%.

Continua quindi il duello tra Fratelli d’Italia e Lega Come partito più votato. Tutte insieme le formazioni del centrodestra sono praticamente maggioranza assoluta. 

In leggera crescita rispetto alle stime di una settimana fa anche il Partito democratico che si attesterebbe al 18,9%, mentre con la guerra Grillo-Conte il Movimento Cinque Stelle perde qualche punto e si ferma al 14,4%. Forza Italia sarebbe al 6,8%, il partito di Berlusconi perde lo 0,5, ma resta stabilmente a metà strada tra i partiti sopra i dieci punti e quelli più piccoli.

Azione di Carlo Calenda è al 3,9%, perdendo lo 0,1% in una settimana, seguito da Sinistra italiana di Nicola Fratoianni, che guadagna lo 0,3% e sale al 2,7%. Mdp Articolo 1 di Roberto Speranza perde lo 0,2% e scende al 2,5%, seguito da Italia Viva di Matteo Renzi, che perde un decimo di punto e cala al 2,4%. Leggera flessione per +Europa, che scende al 2%, seguito dai Verdi all’1,7% e da Coraggio Italia all’1,2%.

Il sondaggio de La7 non è l’unico che assegna al partito di Giorgia Meloni la leadership. Anche quello realizzato da Index in esclusiva per Tpi, arriva alle stesse conclusioni con una stima molto vicina.

FdI in questo momento sarebbe il primo partito d’Italia con il 20,5 mentre la Lega di Matteo Salvini è accreditata al 20%. Il Partito democratico è in terza posizione con il 18,4 per cento, mentre un ipotetico partito fondato e guidato da Giuseppe Conte sfiorerebbe il 10%, ottenendo il 9,8 per cento. Ne sarebbe svantaggiato il Movimento 5 Stelle, che così crollerebbe addirittura al 7,2%. Tra gli altri partiti, Forza Italia è accreditato al 6,7 per cento, Azione al 3,5, mentre Italia Viva non andrebbe oltre l’1,9 per cento. Alto il numero di incerti o astenuti, accreditato al 40,3%.

Pubblicato da edizioni24

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