Il Premier Meloni riceve Scholz: “cooperazione e feeling con Berlino per superare la vecchia Ue”

Dopo quattro mesi dalla visita a Berlino, il premier Giorgia Meloni ricambia ospitando a Roma il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Tanti i temi sul tappeto di un bilaterale strategico, dalla questione tunisina al piano d’azione Italia-Germania, dalla riforma del Patto di stabilità alla revisione del Trattato di Dublino. Un colloquio soddisfacente che sottolinea la volontà comune di superare le vecchie regole europee.

«Sono tanti i temi di vicinanza e le sfide in comune per promuovere il nuovo ruolo che l’Europa deve assumere«, afferma Giorgia Meloni nel corso delle dichiarazioni congiunte alla stampa con Scholz. «Con il cancelliere tedesco abbiamo discusso dell’accordo tra Tunisi e Fmi, mi pare trovandoci anche su una posizione molto comune. Per noi affrontare con pragmatismo la situazione tunisina è prioritario, perché destabilizzazioni in quell’area avrebbero gravi ripercussioni sull’intero Nord Africa».

Meloni fa riferimento al viaggio di domenica, quando volerà nuovamente a Tunisi. «La presenza di Von der Leyen e di due presidenti europei è un segnale di volontà molto importante. Al di là delle proposte. pensiamo che il viaggio possa essere propedeutico a chiudere l’accordo con il Fondo monetario internazionale. So che anche Scholz è molto attivo». In diversi passaggi Meloni ribadisce i rapporti intensi con la Germania («ci siamo visti spesso durante i vertici internazionali») e la necessità di rafforzare il dialogo bilaterale anche grazie al Piano d’Azione Italia-Germania. Sul quale, annuncia la premier, «abbiamo sostanzialmente raggiunto l’intesa. Vorremmo adottarlo nel prossimo vertice intergovernativo che si terrà in Germania entro fine anno».

Sul tavolo dell’incontro a due anche il dossier immigrazione e la guerra in Ucraina. «La Germania sa che senza l’Italia e le nazioni di frontiera è molto più difficile avere una politica europea che funzioni meglio di quella attuale», sottolinea Meloni. Un cambio di paradigma sul quale c’è ampio consenso con Scholz. «Se non affrontiamo il tema della difesa dei confini esteri, non combattiamo il traffico di esseri umani, distinguendo tra chi ha diritto alla protezione e chi non ce l’ha, sarà molto più difficile affrontare una serie di sfide. Stiamo discutendo sul tema della revisione degli accordi di Dublino», aggiunge la leader di FdI, auspicando che si possa trovare un’intesa a metà strada «per mettere insieme gli interessi di tutte le nazioni». Sul patto di migrazione e asilo Meloni conferma il lavoro in corso. «Ma bisogna anche dare attenzione ai paesi maggiormente sotto pressione. La grande sfida credo sia lavorare in quadro più generale. Per questo guardo con grande  attenzione al prossimo Consiglio europeo».

Il bilaterale a Palazzo Chigi conferma convergenze importanti con Berlino in tema di cooperazione con il Mediterraneo e il Nord Africa, soprattutto in materia energetica. «L’Europa ha un problema di approvvigionamento energetico e la cooperazione con i Paesi africani può aiutare ad affrontare insieme diversi problemi». Sui rapporti economici tra Italia e Germania parlano i numeri. «La complementarietà tra i nostri sistemi economici emerge non solamente dalle dimensioni dell’interscambio, si tratta di oltre 168 miliardi di euro nel 2022, un livello record assoluto per l’Italia – dice Meloni – ma anche dalla crescita dei flussi che sono aumentati in tre anni di 50 miliardi di euro».

Infine la guerra. «Ho visto qualche giorno fa parole molto chiare del cancelliere Scholz e voglio fargli i complimenti per questo», rimarca Meloni davanti alla stampa. «Tutte le persone che hanno una responsabilità capiscono quanto difendere la sovranità, la libertà degli ucraini sia condizione fondamentale per difendere anche la libertà, la sovranità, la stabilità dell’Europa».

il cancelliere tedesco ribadisce che l’Italia è un partner importante e affidabile. E si dice convinto che sui migranti si troverà «una risposta comune europea. Dobbiamo gestire l’immigrazione per fare in modo che ci siano dei corridoi legali per il personale qualificato. Ma questo vuole anche dire che chi non ha diritto a rimanere deve tornare al suo Paese», dice Scholz. «Che l’Italia debba intraprendere tanti sforzi, visti i tanti migranti che arrivano è evidente. Molti richiedenti asilo arrivano anche in Germania. Abbiamo accolto 240mila altri rifugiati che hanno richiesto l’asilo, anche se non abbiamo confini esterni. Il 40 per cento prima non era stato registrato. Quindi non aiuta puntare il dito gli uni contro gli altri, dobbiamo cooperare».

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