Il Pd è una polveriera. Dopo il niet dell’Annunziata può saltare tutto

Elly Schlein forse pensava di aver messo in cassaforte almeno una parte delle liste per le elezioni europee che si terranno il prossimo giugno 2024 ma il no di Lucia Annunziata ha sparigliato i suoi piani, riportano il lavoro del Pd in alto mare. Il caos nel partito è tale che secondo indiscrezioni lo stesso segretario starebbe valutando l’ipotesi di candidarsi personalmente per cercare di racimolare qualche voto e trainare la lista Dem. Una scelta che, se venisse confermata, aumenterebbe i dissapori all’interno del Pd dove Schlein viene già vista come accentratrice. Ma non solo, perché se lei dovesse scegliere di mettersi in gioco in prima persona sarebbe l’ennesima prova che manca da parte sua la fiducia nei “papabili”, che potrebbero rafforzare le correnti alternative.

Pare che dalle parti del Nazareno fossero certi di avere la giornalista tra le loro fila nella corsa europea, tanto che il suo nome era stato dato per certo della circoscrizione Sud, addirittura come capolista. Ma le parole dell’ex conduttrice di Mezz’ora in più sono state ben più di una doccia fredda per il segretario: “Non mi candiderò mai e poi mai alle Europee. Né con il Pd nè con nessun altro partito. Spero che questa smentita sia chiara abbastanza per mettere tranquilli tutti”.

Non sembrano esserci margini di trattativa con Annunziata per convincerla a ripensarci e a diventare il volto immagine del Partito democratico a Bruxelles, anche se in politica, soprattutto quando c’è di mezzo la sinistra, tutto è possibile. Di giravolte clamorose se ne sono viste tante negli anni ma Annunziata inizierà a breve una nuova avventura professionale come speaker radiofonica e difficilmente accetterà di buttarsi nella mischia politica. Con la conduttrice fuori dai giochi, nel Pd dovranno trovare rapidamente qualche altro nome forte che possa trainare la lista della circoscrizione del Sud e sembra che al Nazareno siano orientati verso due nomi: Pina Picierno o Sandro Ruotolo.

Queste le ultime idee trapelate da fonti interne e riportate dal Corriere della sera. Ci sarebbe anche l’ipotesi di Michele Emiliano, attualmente governatore della Puglia ma con il secondo mandato in scadenza. Lui preferirebbe correre per una terza volta alle elezioni regionali ma la legge impedisce questa possibilità quindi non sarebbe strano che si lasciasse ammaliare dalle sirene di Bruxelles per non uscire dal giro politico. Discorso identico per il sindaco di Bari Antonio Decaro. Lavori anche in alto mare per trovare un nome forte da mettere come capolista al Centro, perché pare che nel Pd puntassero tutto su Paolo Gentiloni, che però ha declinato l’invito. Anche in questo caso, dopo il no di un nome forte, Schlein pensa di andare sul sicuro indicando il nome di una sua fedelissima, al pari di Ruotolo: Marta Bonafoni. Laura Boldrini al momento non sembra destinata a diventare capolista ma un nome nel mucchio.

Si fanno avanti anche le proposte di Nicola Zingaretti, Dario Nardella e di Camilla Laureti. Nell’operoso nord-ovest, invece, Giorgio Gori non dovrebbe avere rivali, almeno sulla carta, anche se le correnti milanesi spingono Pierfrancesco Maran. Per il nord-est, invece, ci sarebbe l’idea di Stefano Bonaccini. Al pari di Emiliano, anche lui è al secondo mandato e non può ricandidarsi per un secondo, quindi l’idea di rimanere in orbita politica spostandosi a Bruxelles potrebbe tentarlo. Ma Schlein dovrà fare i conti con le numerose correnti che animano il Partito democratico e trovare una quadra non sarà facile. A meno che, così come sembra in alcune circoscrizioni, non decida di ignorare tutti e imporre i suoi fedelissimi, aumentando però così i conflitti interni.

Pubblicato da edizioni24

Pubblicato da ith24.it - Per Info e segnalazioni: [email protected]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.