Champions, il Milan passa a Napoli: 1 a 1, e va in semifinale dopo 16 anni

Il Milan pareggia al Maradona e conquista la semifinale di Champions: segna Giroud, che in precedenza aveva fallito anche un rigore, risponde Osimhen, quando è ormai troppo tardi. Non sfondano per novanta minuti gli azzurri, malgrado un forcing costante per tutta la partita. Nel finale la grande chance per riaprirla, ma Kvara si fa murare un penalty da Maignan. Poi il pareggio, ma non c’è più tempo. Diavolo compatto all’inverosimile contro un’avversaria arrembante: semifinale dopo 16 anni afferrata con orgoglio e sofferenza, probabilmente contro i cugini nerazzurri. Esce comunque a testa alta il Napoli, fautore di una monumentale quantità di occasioni offensive non messe a reddito.

Spalletti ritrova Osimhen dal primo minuto e lo affianca a Kvara e Politano. Juan Jesus e Ndombelé sostituiscono gli squalificati Kim e Anguissa. Nel Milan Giroud guida, al solito, il fronte offensivo, sorretto dalle intuizioni di Brahim Diaz, Bennacer e Leao. Preme subito il Napoli, alla ricerca della rete che potrebbe sbloccare la partita. Quando scocca il 9′ ci prova Kvara, ma Maignan blocca sicuro. Una manciata di minuti ed arriva una botta a giro di Politano, ma ancora nulla da fare. Osimhen intanto galleggia tra i centrali rossoneri e il georgiano viene sempre triplicato. Forcing partenopeo, ma il diavolo tiene e colpisce appena preme sull’acceleratore. Al 21′ contropiede orchestrato agile, scambio Giroud – Leao e Mario Rui che travolge il lusitano. Rigore nitido, ma Meret ipnotizza Giroud e respinge. Prova a farsi perdonare il francese, girandosi in area qualche minuto dopo, ma il portiere azzurro respinge miracolosamente con il piede di richiamo. Poi Spalletti perde in un colpo solo Politano e Mario Rui: trauma per entrambi, dentro Lozano e Olivera. Prova a spingere di nuovo il Napoli, dopo il doppio brivido corso lungo le scapole. Prima reclama un penalty per un intervento al limite di Leao su Lozano – non concesso – poi ci riprova con Ndombelé, ma la sua conclusione non è chirurgica. Il Milan, invece, è un concentrato di cinismo. Al 40′ Ndombelé smarrisce un pallone sanguinoso al limite dell’aria avversaria, Leao parte in progressione, ne fa fuori tre e piazza in mezzo per Giroud, che stavolta non sbaglia. Mazzata per gli azzurri, che pareggerebbero con Osimhen nel recupero, ma il centravanti se l’aggiusta con un braccio. Un istante prima Tonali si era immolato su Lobotka, arrivato a concludere a botta sicura. Prima frazione strepitante.

Niente cambi a inizio ripresa. Il Napoli deve sbrigarsi se vuole rimetterla in carreggiata e ci prova subito con Kvara, che supera Calabria ma spara alto. Monta la pressione dei partenopei, ma il Milan appare estremamente solido, chiude ogni pertugio e riparte appena possibile. Ci riprova di nuovo il funambolo georgiano, ogni volta chiamato a spezzare il raddoppio: passa in mezzo a due, entra in area ma conclude di nuovo alto. Ora Pioli inserisce energie ossigeno nuovo, mettendo dentro Messias al posto dell’affaticato Diaz quando scocca il 60′. Dentro anche Elmas per Ndombelé nel Napoli, ancora più sbilanciato alla ricerca del pareggio. Gli azzurri proseguono a menare le danze sotto una pioggia incessante, ma non trovano la fessura giusta. Ora la gara ha un copione a senso unico: azzurri protesi in avanti, Milan pronto a colpire in ripartenza. Fuori anche Giroud, che ha finito l’ossigeno, e dentro Origi.

Affastellano corner i padroni di casa, ma nulla di più. Spalletti infila nella mischia anche Jack Raspadori, nel tentativo estremo di scuotere la gara. E l’episodio atteso arriva – all’80’ – quando Di Lorenzo mette in mezzo l’ennesimo pallone e Tomori lo blocca con un braccio appoggiato a terra. Rigore che potrebbe riscrivere la storia del match, ma Mike Maignan si ricorda di essere Magic e para la conclusione di Kvara. Ammutolito il Maradona. Botta impossibile da riassorbire, anche se il Napoli prova a pareggiare fino all’ultimo secondo, sfoggiando un orgoglio invidiabile. Ci vanno vicinissimi Olivera – colpo di testa a lato di nulla – e Ostigard, ma para di nuovo Maignan. Quando la gara sembra ormai finita, dopo novantatre minuti di tentativi, Raspodori mette in mezzo un pallone morbido che Osimhen gira di testa all’angolino. Ma non c’è più tempo: Milan in semifinale, il Napoli non riesce a rendere epica una stagione già meravigliosa.

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