Il Cts vede la luce in fondo al tunnel, speriamo non siano i fanali del treno: cosa accadrà

Dopo il picco, è iniziata la tanto attesa discesa dei numeri Covid in Italia: tutti gli indici, tranne quello quotidianamente tragico dei morti, ancora altissimi, ci dicono che è iniziata la “fase due” di Omicron. Il nostro Cts è ottimista per una fine dell’emergenza in primavera.

L’Italia sta anche meglio di molti Paesi europei dove il virus corre ancora veloce: la curva dei contagi dice -170mila casi nell’ultima settimana, si allenta la pressione sugli ospedali sia nei reparti ordinari che in terapia intensiva, l’indire Rt è in calo e il tasso di positività è nettamente inferiore (12,3%) rispetto a 7-10 giorni fa. “La strada in discesa verso la graduale rimozione di tutte le misure” è già stata intrapresa, afferma il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. “Ci stiamo avviando verso una situazione marcatamente favorevole, tutti i numeri ci indicano che questa è la direzione”, aggiunge il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli sostiene che si va verso lo scioglimento con la fine dello stato d’emergenza (31 marzo).

Anche il ministro Speranza, da sempre molto “prudente”, ha dato un segnale nuovo grazie al 91% di vaccinazioni con prima dose e l’88% con due. Senza dimenticarci che quasi 35 milioni di italiani hanno anche ricevuto il booster (terza dose). “Questo ci mette nella condizione di aprire una fase diversa nella lotta al Covid”, ha affermato il ministro della Salute durante il suo intervento alla conferenza stampa virtuale organizzata da Aiom in occasione della Giornata mondiale contro il cancro che si celebra quest’oggi, venerdì 4 febbraio.

Da sempre molto prudente, anche l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) è convinta che la situazione europea tenda al meglio grazie alla meno pericolosità di Omicron e alla campagna di vaccinazione che ha raggiunto numeri rassicuranti. “Non voglio dire che sia finita ma ci sono tre elementi positivi che farebbero pensare bene: l’ampia copertura vaccinale e immunità naturale acquisita, l’uscita dalla stagione invernale e la minore gravità della variante Omicron”, ha affermato Hans Kluge, direttore di Oms Europa. La cosa che lascia molto perplessi gli addetti ai lavori è l’alto numero dei decessi riconducibili al Covid. La perplessità è stata manifestata a Repubblica anche dal direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, il quale non si spiega come siano possibili ancora 400 morti al giorni nonostante alcuni contagi con la variante Delta e l’anzianità della popolazione italiana. “I numeri sono eccessivi e probabilmente chi di dovere dovrà fare analisi approfondita del numero dei morti. C’è chi è deputato a farlo e sono certo che lo farà”, afferma.

Le vaccinazioni proseguono molto bene ma non benissimo: negli ultimi 10 giorni si è osservato un calo di iniezioni passate da 700mila al giorno alle 400mila dell’ultima settimana. Non ci deve accontentare: il commissario Figliuolo auspica che si possa arrivare ad inizio estate al 95% degli italiani immunizzati tra vaccini e guarigioni da Sars-Cov-2. L’attuale protezione vede una percentuale del 92,78% di cui il 91% con già la prima dose. L’obiettivo dichiarato è che il booster venga somministrato a tutti coloro i quali hanno già le due dosi: soltanto così si potrà rafforzare il sistema immunitario, prepararlo ad Omicron (o altre varianti) e completare in tutto e per tutto l’iter. Al momento, infatti, una quarta dose non è prevista sulla popolazione generale.

Pubblicato da edizioni24

Pubblicato da ith24.it - Per Info e segnalazioni: [email protected]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.