Casini incontra Berlusconi ad Arcore: “Tra me e Silvio incontro affettuoso”

Casini torna ad Arcore da Silvio Berlusconi. L’ex presidente della Camera gli ha rinnovato la sua gratitudine per l’attenzione e per il rispetto con cui Berlusconi ha seguito le ultime vicende. Un colloquio che ha subito ravvivato i retroscena sul fermento che si vive tra i centristi. Tanto più che Berlusconi, in un’intervista al Corriere, oggi ha annunciato che “quando l’emergenza sarà superata, si dovrà tornare ad alleanze fra forze politiche omogenee“. Ma “quel momento non è ancora arrivato e Draghi deve avere tutto il tempo necessario per completare il suo lavoro”.

Manovre cui si guarda con attenzione in questa fase di forte lacerazione del centrodestra. Soprattutto dopo che di Casini si è parlato come federatore delle forze di centro, ringalluzzite dalla fase difficile che gli alleati del centrodestra stanno attraversando. Con la Lega che sospetta che Forza Italia voglia fare asse con Renzi e il Pd e con Giorgia Meloni che chiede alla Lega lo stop con le alleanze. Innaturale che vede il Carroccio accanto al Pd nel sostegno a Draghi.

Casini ovviamente nega di avere parlato di politica con il leader forzista. ”Abbiamo avuto – racconta – un incontro dal contenuto umano ed affettivo. Ho ringraziato Berlusconi per la sua attenzione e amicizia, che ho affettuosamente contraccambiato. Non abbiamo parlato di attualità politica. Solo -sottolinea Casini- degli scenari internazionali complicati che stiamo vivendo”.

Licia Ronzulli, in un’intervista al Messaggero, conferma che Forza Italia mira a farsi soggetto egemone del centro: “Noi – dice –  come Forza Italia, siamo fortemente impegnati a rafforzare la presenza al centro dando maggior forza alla componente moderata, liberale, europeista, garantista”.

Ma non è solo Forza Italia a guardare al centro, soggetto che secondo i sondaggisti può valere il 5%. Anche lo stratega del Pd Goffredo Bettini, in un editoriale su Tpi, osserva che con la destra “spaccata come non mai” serve “una capacità di riaggregazione del campo democratico di forze attualmente disorientate. Soprattutto ritorna di attualità, a certe condizioni, quell’esigenza da me più volte sottolineata di costituire nel campo largo democratico una ‘gamba’ di centro, liberale, più moderata ma innovativa”.

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