Il caso a Foggia, usava l’auto di servizio per sé e ‘aggiustava’ le multe. Finisce in manette un funzionario di polizia

Utilizzava l’auto di servizio per scopi privati. Assentandosi dal posto di lavoro. Un funzionario della Polizia locale di Lucera, in provincia di Foggia, è stato arrestato dai finanzieri del Comando provinciale e della Tenenza locale delle Fiamme Gialle. In esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Tribunale del capoluogo. Su richiesta della Procura della Repubblica. Nell’ambito di indagini su presunte condotte illecite commesse ai danni della pubblica amministrazione di appartenenza. Le ipotesi di reato a carico dei sei indagati sono quelle di peculato, falso in atto pubblico, truffa ai danni del Comune di Lucera e rivelazione di segreto d’ufficio.

L’operazione, denominata ‘Doppio Alfa’, si fonda su un quadro, definito “gravemente indiziario” dagli inquirenti. Ricostruito grazie all’attività della polizia giudiziaria. Che ha permesso di far emergere, tra l’altro, presunti comportamenti di funzionari pubblici. Improntati alla strumentalizzazione indebita del ruolo. E delle funzioni di un organo di Polizia. Le indagini dei finanzieri hanno evidenziato che il pubblico ufficiale, con frequenza pressoché quotidiana, dopo aver attestato la propria presenza in servizio, si sarebbe allontanato dal luogo di lavoro, Utilizzando l’auto del Comune per assolvere ad impegni privati, estranei alle proprie attribuzioni istituzionali.

In quelle circostanze avrebbe utilizzato la vettura di servizio per fare acquisti di vario genere. Per raggiungere la propria compagna con cui si sarebbe intrattenuto per diverso tempo. Per incontrare in altri comuni (anche fuori Regione) amici. O persone che nessun legame avrebbero avuto con i doveri del suo ufficio. Totalizzando, nei soli mesi di indagine, assenze dall’ufficio per circa 53 ore. E percorrendo circa 3000 chilometri con l’auto in uso alla Polizia locale. Inoltre il  funzionario avrebbe redatto atti ideologicamente falsi sulle proprie attestazioni di servizio. E sull’uso della vettura. Poi avrebbe predisposto numerosi atti falsi per ‘accomodare’, a favore di conoscenti, alcune pratiche e istruttorie amministrative del Comando di Polizia locale. Tra queste, alcune sanzioni elevate per violazioni del Codice della Strada. “Per il cui ‘accomodamento’ – scrivono gli inquirenti – il funzionario avrebbe rilasciato permessi relativi a zone a traffico limitato- Retrodatati e emessi ‘ad hoc’. Annullando così gli effetti delle contravvenzioni. Infine, il pubblico ufficiale con funzioni di comando avrebbe rivelato ad amici e conoscenti dati sensibili. E riservati esclusivamente al suo Ufficio. Soprattutto report della Regione Puglia ad esclusivo uso degli ogani di Polizia.

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