Il caso a Castenaso, scondo shampoo vietato per la siccità: l’ordinanza del sindaco manda in bestia i parrucchieri

Carlo Gubellini non è calvo: la premessa è d’obbligo parlando del sindaco di Castenaso, in provincia di Bologna, che ha vietato il secondo lavaggio di capelli ai parrucchieri e ai barbieri del Comune. Il sindaco della giunta di centrosinistra ha avviato l’iniziativa più singolare per risparmiare acqua in questa estate di siccità. «Un rubinetto lasciato aperto eroga mediamente 13 litri al minuto» è scritto nel vademecum che accompagna l’ordinanza di Castenaso, ma anche quelle di molti altri Comuni.

Carlo Gubellini, avvocato, ex Margherita (come Enrico Letta), è stato tra gli inventori negli anni ‘90 delle prime liste civiche. Ha argomentato al Corriere della Sera: «I classici due risciacqui superano almeno i 20 litri. Nella situazione in cui ci troviamo non ce lo possiamo più permettere. Non ci possiamo permettere l’acqua per annaffiare gli orti, non ne abbiamo per l’agricoltura, non per le piscine, non per lavare le macchine. E molto altro».

La scelta di molti Comuni è quella di razionalizzare l’uso dell’acqua e razionarla senza interrompere le attività. Ci sono ordinanze che vanno fino al 31 agosto, altre fino al 30 settembre. Molti stanno dando consigli per non sprecare l’acqua.

L’ordinanza anti sprechi firmata dal sindaco Carlo Gubellini è davvero draconiana. Un rubinetto lasciato aperto, spiega il Comune, eroga mediamente 13 litri al minuto. Per questo motivo, dice il sindaco al Corriere di Bologna,“moltiplicando per il numero di parrucchieri, circa dieci, e il numero di abitanti sul nostro territorio, poco meno di sedicimila, significa un risparmio di migliaia di litri d’acqua al giorno”. E’ prevista una sanzione e saranno fatti controlli, “ma l’intento non è punitivo”.

Tuttavia i parrucchieri non l’hanno presa benissimo. “Con questa ordinanza i clienti non vengono, abbiamo già le prime disdette. Sappiamo che il nostro lavoro prevede un certo consumo di acqua e noi cerchiamo di risparmiare, ma non si può pensare di fare un solo lavaggio. Noi parrucchieri per lavorare facciamo uso di acidi per capelli, che devono quindi essere sciacquati molto bene. Abbiamo già perso due anni per la pandemia, ora, con anche la siccità, la situazione sta diventando veramente pesante”. Lo ha detto all’Adnkronos la titolare del negozio ‘Tagliati X il successo’ di Castenaso, comune in provincia di Bologna, dove il sindaco ha firmato un’ordinanza che vieta il secondo lavaggio dai parrucchieri per fronteggiare la siccità di queste settimane.

Per capire che la soluzione è da barzelletta e finirà per penalizzere solo i parrucchieri del Comune, basta guardare la piantina. A meno di 7 chilometri da Castenaso ci sono infatti Budrio, Granarolo, Ozzano e San Lazzaro di Savena. I sindaci di questi Comuni hanno adottato ordinanza per limitare il consumo d’acqua, ma nessuno è arrivato alla misura contro barbieri e parrucchieri. I quattordicimila abitanti di Castenaso che non vogliono rinunciare al doppio shampoo, hanno solo l’imbarazzo della scelta.

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