By Pasquale Aveta (per ith24)
Continuano ad emergere informazioni sulla circolazione del coronavirus in Italia. Infatti, il professor Luca Richeldi, specializzato in Pneumologia e Malattie Respiratorie, lo ha detto chiare lettere: “Ci sono studi sierologici che ci fanno pensare che questo virus circolasse in Italia i primi giorni di gennaio. E abbiamo avuto il primo caso il 20 febbraio. Eravamo impreparati. Ma non è colpa di nessuno”.
Un’ammissione autorevole, quella arrivata durante la conferenza stampa alla Protezione Civile, che porta a rimettere indietro l’orologio che data e registra l’inizio dell’epidemia nel nostro Paese.
Ma la domanda sorge spontanea: se il virus fino a tre mesi fa era sconosciuto, ma la gravità è stata appresa solo il 20 febbraio, come mai abbiamo dovuto aspettare marzo per chiudere l’Italia? Anche se i conti non tornano, considerato che la Cina ha chiuso Wuhan prima del 20 febbraio, e l’emergenza si conosceva.