Giustizia, maggioranza e Terzo polo dicono si agli indirizzi di Nordio. FdI: “Ora la riforma”

È un’autentica batosta quella rimediata oggi sulla giustizia da PdM5S e rosso-verdi. Non solo, infatti, la maggioranza incassa il via libera del Senato alla risoluzione sulle comunicazioni del ministro Carlo Nordio, ma si permette il lusso di far passare anche quella presentata dal Terzo Polo. La prima è passata con con 95 sì, 55 no e 7 astenuti mentre la seconda ha ricevuto 100 voti favorevoli, 54 contrari e 4 astenuti. Quest’ultima, a prima firma della capogruppo Raffaella Paita, impegna «il governo a intraprendere le iniziative normative finalizzate all’attuazione delle linee programmatiche, garantendo un confronto costante con le forze di opposizione che condividono l’obiettivo di un’azione riformatrice di matrice liberale e garantista, in conformità con i principi della Carta costituzionale».

Una risoluzione, come si vede, dall’alto impatto politico. Prova ne sia che successivamente la stessa Paita ha trovato il modo per polemizzare con il partito di Enrico Letta. «La scelta del Pd di votare contro la nostra risoluzione – ha infatti scritto in un tweet – dimostrano quanto quel partito sia intriso di giustizialismoTanto valeva – ha concluso – che facessero intervenire per loro Scarpinato». Di tutt’altro tenore le reazioni nella maggioranza. Di possibile «svolta storica per la politica giudiziaria del Paese» ha parlato Pierantonio Zanettin, senatore di Forza Italia, che ha apprezzato fino in fondo le comunicazioni di Nordio. A suo giudizio, è ora possibile cambiare passo fino ad archiviare le «troppe stagioni improntate al giustizialismo manettaro».

«Una relazione chiara, cristallina e trasparente quella presentata oggi dal ministro Nordio», ha sua volta commentato, a nome di Fratelli d’Italia, il senatore Sergio Rastrelli, segretario della commissione Giustizia. «Dopo anni di abbandono, di smarrimento e di improvvisazione – ha aggiunto – l’Italia ha finalmente individuato una strada per la riforma della giustizia, articolata su logiche di breve, medio e lungo periodo ma con un importante respiro strategico». , In sede di dichiarazione di voto è intervenuto, per FdIAlberto Balboni, presidente della commissione Affari costituzionali. «Finalmente – ha detto –  la giustizia italiana è nelle mani di una persona competente».

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