By Ettore Formisano
Era il 17 settembre del 2009 quando il 1° Caporal Maggiore della Brigata Paracadutisti “FOLGORE” Massimiliano Randino, di soli 32 anni, era a bordo di uno dei due blindati Lince in servizio di scorta, a Kabul. Intorno a mezzogiorno ora locale vengono affiancati da un’autobomba imbottita di tritolo che non lascia scampo ai giovani militari italiani della Folgore, moriranno in sei, oltre a numerosi civili afgani. Massimiliano Randino è stato insignito della Croce d’Onore alla memoria, due strade portano il suo nome, una a Sarno e l’altra a Cava de’Tirreni a confine con Nocera Superiore, qui invece gli è stata intitolata la locale sezione della Croce Rossa Italiana mentre in Provincia a Salerno una sala porta il nome del giovane pacadutista.
Dopo 11 anni il dolore dei familiari è immutato ma sanno che a vegliare su di loro c’è un grande e valoroso eroe.
“Nonostante siano passati 11 anni, è ancora profondamente presente nel mio cuore il ricordo di Massimiliano. È un caduto che ha servito il Paese con dedizione e passione”. Così lo ricorda Gaetano Daniele di ith24. E poi tra addestramenti, guardie, campi e missioni, quel ricordo divertente: “Ricordo ancora quel sabato sera. Proposi di andare a ballare. Eravamo io Massimiliano ed un Sergente, G.I, a tutto oggi in forza. “Se vogliamo andare a ballare dobbiamo andare a piedi”. Propose Massimiliano. Il locale era poco a poco a 4 chilometri dagli alloggi militari. A piedi, ma piove? Rispose il Sergente, che all’epoca soffriva di ernia del disco. Massimiliano lo aveva preso, in maniera scherzosa, di mira. C’era una sorta di conflitto scherzoso tra Massimiliano (Folgore) ed il Sergente (Bersagliere). Io mi trovavo nel mezzo essemdo passato in entrambe i reparti quale volontario. Ressi il gioco a Massimiliano: “ok si va a piedi sotto la pioggia. Se qualcuno si sente “checca” può andare a letto”. Così, nonostante l’ernia del Sergente raggiungemmo la discoteca alle Cascine. Il ritorno fu tutto un ridere. InzuppatI tra sudore e pioggia, a causa dell’ernia del Sergente, fummo costretti a fermarci ogni 10 metri. Non ho mai visto ridere così tanto Massimiliano, al punto da mantenersi vicino una ringhiera. Il tuo sorriso è a tutto oggi stampato nel mio cuore e nella mia mente. Auguri di Buon Natale, Fratello.. “CHE DIO TI ABBIA IN GLORIA”. Il mio augurio va anche ai genitori e al fratello “amico” Roberto, che dalla Polizia è confluito nell’Esercito per continuare il percorso di Massimiliano. Auguri di Buon Natale.