Firenze apre al Mundi, il Museo dell’italiano che mette in mostra le origini della nostra lingua

Per gli amanti della lingua italiana, per gli studenti e i ricercatori ma anche per un turismo colto e curioso, c’è ora a Firenze il Museo Nazionale dell’Italiano (Mundi), inaugurato dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, e dal sindaco Dario Nardella. Nell’ex monastero della Santissima Concezione, all’interno del complesso di Santa Maria Novella, ha aperto i battenti una prima sezione del Museo, due sale che permettono di scoprire l’origine e l’evoluzione dell’idioma reso immortale da Dante Alighieri. Entro il 2023 arriverà a completamento con l’allestimento di altre 16 sale.

Lungo un percorso multimediale e interattivo, sono in mostra alcuni tesori straordinari della storia della lingua italiana dalle sue origini alla contemporaneità: un’iscrizione pompeiana che testimonia i cambiamenti del latino parlato, preludio ai volgari d’Italia; il “Placito capuano”(eccezionalmente in prestito dall’Abbazia di Montecassino), l’atto giuridico del 960 nel quale appare la prima testimonianza ‘ufficiale’ redatta in italiano: “Sao ko kelle terre…“; il manoscritto Riccardiano 1035 nel quale Giovanni Boccaccio, a pochi anni dalla morte di Dante, copia di propria mano la Divina Commedia che fissa la lingua del “sì”. Completano il quadro rarità dell’Accademia della Crusca, il manuale culinario di Pellegrino Artusi e la sceneggiatura autografa del film “Mamma Roma” di Pier Paolo Pasolini.

L’allestimento – che arriverà a coprire oltre 2.000 mq di esposizione una volta giunto a conclusione – spiega il rapporto dell’italiano di oggi con i dialetti e le minoranze linguistiche e la diffusione della lingua di Dante in tutto il mondo, veicolata dall’emigrazione e da un immaginario di simpatia che la lingua aggrega.

Pubblicato da edizioni24

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